Un po' di noi...

Epatite C, Fanetti (Lista Maroni): garantire a tutti il diritto di accesso al nuovo farmaco salvavita


«Il diritto di accesso dei cittadini al nuovo farmaco non si ottiene solo con l’ampliamento dei centri abilitati per la somministrazione, ma anche trovando le procedure affinché tutti i soggetti affetti possano usufruire di tale medicinale, non solo le casistiche previste dall’Agenzia del farmaco»: è quanto ha sottolineato il consigliere regionale del Gruppo “Maroni presidente” Fabio Fanetti, componente della commissione Sanità e politiche sociali, nel suo intervento a favore della mozione approvata dal Consiglio regionale per l’ampliamento del numero dei centri abilitati alla prescrizione ed erogazione del nuovo farmaco antivirale per il trattamento del virus HCV (Epatite C).«L’Epatite C – ha ricordato Fanetti – è la quarta causa di mortalità in Italia e provoca ogni anno centinaia di costosi trapianti, rende infernale la vita ad almeno 265 mila malati e insidia la salute di un altro milione di persone che ancora non sanno di averla contratta. Il nuovo farmaco, in grado di far sparire l’infezione in oltre il 90% dei pazienti trattati, costa ben 24.756 euro per chi vuole acquistarlo privatamente e 13.655 euro all’ospedale che lo passa gratuitamente ai pazienti che ne hanno diritto».Secondo Fanetti, curare i 265 mila malati stimati dalle ricerche dell’Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) costerebbe circa 12 miliardi. «Dovendo fare i conti con le esigenze dei bilanci pubblici – ha precisato il consigliere della Lista Maroni – le autorità sanitarie e l’Agenzia nazionale del farmaco (Aifa) hanno potuto garantire la cura salvavita ad appena 7 mila pazienti, scelti sulla base della gravità accertata e dello stato di avanzamento della malattia e inclusi in sette specifiche categorie. Dal punto di vista sanitario, se si vogliono curare al meglio gli ammalati, occorre pensare come intervenire subito, senza aspettare gli aggravamenti. Per questo – ha concluso Fanetti – penso sia importante che Regione Lombardia si attivi presso la Conferenza Stato Regioni per predisporre iniziative volte a far sì che tutti i pazienti affetti da Epatite C, che necessitano di tale farmaco, possano utilizzarlo avvalendosi del Servizio sanitario nazionale».