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Teoria gender a scuola, Toia (Lista Maroni): non è educazione ma violenza psicologica, meglio insegnare italiano e tabelline


«Le pratiche di insegnamento gender vengono proposte talvolta con stratagemmi ipocriti, inserite nei programmi contro il bullismo o contro le discriminazioni di genere, accostate in maniera del tutto impropria alla cosiddetta “educazione sessuale”. Se pensiamo che applicando la teoria gender addirittura i bambini da 0 a 4 anni dovrebbero prendere dimestichezza con i problemi legati all’identità di genere, si comprende bene come si tratti non di educazione, ma di vera e propria violenza psicologica»: con queste parole la consigliere Carolina Toia ha annunciato in Consiglio regionale il voto favorevole del Gruppo “Maroni presidente” alla mozione della Lega Nord sull’educazione sessuale e il contrasto alla diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde.«Ciò di cui stiamo parlando è l’educazione dei più piccoli, fin dalla nascita, rispetto alla percezione di se stessi, del proprio corpo, del proprio ruolo sociale e dei propri comportamenti affettivi – ha puntualizzato Carolina Toia –. Una sfera, come si può facilmente intuire, davvero troppo delicata per essere sottratta alle cure esclusive della famiglia, indipendentemente da quali scelte questa intenda compiere nell’educazione dei figli. Non è una questione, insomma, che possa essere appannaggio di istituzioni pubbliche come l’Unione europea, il ministero o la scuola stessa». «Insegnare a un bambino piccolo o piccolissimo che il suo vero sé, la sua ragione e quindi la sua vera identità sono qualcosa di sconnesso dalle caratteristiche del proprio corpo è qualcosa di disumano, una congettura partorita dalla politica che deve essere fermata al più presto. Insegnare a un bambino che egli non è quel che crede di essere, ma che può essere qualsiasi cosa in ogni momento, cambiando genere a piacimento, significa voler dare vita a una società di persone disturbate. Abbiamo già visto come proprio dalla scuola siano stati in passato imposti ai cittadini modelli e pratiche sociali che poi hanno scritto le più cupe pagine della storia occidentale – conclude la consigliere della Lista Maroni –. Che la scuola torni ad insegnare le tabelline e l´italiano (di cui abbiamo parecchia nostalgia), anziché occuparsi dei legittimi orientamenti sessuali della gente».