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Agroalimentare, sì a tutela del Made in Italy e a marchio Made in Lombardia


Saggese: ne gioveranno imprese, lavoratori e consumatori«Sì alla valorizzazione e alla tutela dell’eccellenza agroalimentare italiana, ed in particolare lombarda, anche attraverso l’introduzione di un marchio di identificazione e certificazione dei prodotti lombardi con relativa istituzione di un logo di riconoscimento “Made in Lombardia” da assegnare alle sole produzioni realizzate con materie prime al 100% lombarde. Ne gioveranno le nostre imprese, i lavoratori e i consumatori»: è la posizione espressa per il Gruppo “Maroni Presidente” dal consigliere Antonio Saggese in merito alla mozione della Lega Nord sull’etichettatura e tracciabilità dei prodotti Made in Italy e l’istituzione di un marchio di riconoscimento regionale, approvata oggi dal Consiglio. «L’agroalimentare Made in Italy – rileva Saggese – è soggetto a pesanti attacchi messi in atto attraverso spregiudicate operazioni di contraffazione, che mettono a rischio importanti quote di mercato delle aziende italiane e lombarde del settore, con conseguenze negative evidenti sia di ordine economico (e quindi finanziario e fiscale) sia inerenti l’occupazione e la sicurezza alimentare e quindi la salute dei consumatori. Occorre pertanto prevenire e contrastare ogni forma di usurpazione del Made in Italy, assicurando la qualità, la salubrità, le caratteristiche e l’origine dei nostri prodotti alimentari. Il progetto europeo si sviluppa sul sogno di un mercato unico all’interno del quale non vengano lese le libertà di circolazione di beni, servizi e capitali, ma fra le libertà da tutelare c’è anche quella del consumatore, che deve essere libero di scegliere se portare a casa un prodotto Made in China o Made in Lombardia». «Tutto ciò – sottolinea il consigliere della Lista Maroni – assume ancor più importanza in questa particolare fase storica, in quanto la Commissione Europea ha recentemente concluso una serie di accordi di libero scambio in materia di investimenti (ad esempio il CETA con il Canada) e, soprattutto, sono in corso importanti negoziati come quello riguardante il Trattato di libero scambio tra la UE e gli USA (TTIP). Se da una parte questi accordi possono offrire opportunità per favorire gli investimenti e il trade internazionale, dall’altra, se non coordinate, gestite e governate con apposite formule di garanzia e tutela, possono rappresentare diversi profili di rischio per le PMI, per i consumatori, per i lavoratori e anche per l’ambiente».