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Termovalorizzatore di Valmadrera, sì a risoluzione di Regione Lombardia


Toia (Lista Maroni): ribadita la necessità di analisi su impatto ambientale e monitoraggio«La risoluzione riunisce tutti i temi relativi all’impianto e mette in luce la necessità di un’analisi che tenga conto delle questioni relative all’impatto ambientale ed al suo monitoraggio e che sappia valutare anche i benefici della trasformazione/ ammodernamento dell’impianto»: è quanto ha sottolineato nel suo intervento in Aula Carolina Toia, consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” e componente della commissione Ambiente e protezione civile, in merito alla risoluzione approvata oggi dal Consiglio sul Regolamento generale inerente l’impianto di termovalorizzazione di Valmadrera (Lc). «La risoluzione riassume i trent’anni d’esistenza di un impianto per il trattamento dei rifiuti. Benché lavori alla saturazione della capacità termica, l’impianto in questione è stato inserito dal Governo nel decreto “Salva Italia”, dal quale risulta che la Lombardia, che è stata inserita in una “macroarea del Nord” che include Piemonte, Valle d’Aosta, Provincie autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna, dovrà farsi carico del fabbisogno di smaltimento anche dei loro rifiuti – spiega Toia –. Regione Lombardia si è opposta a tale disposizione ed è in attesa dell’esito dell’impugnativa al Presidente della Repubblica in relazione al significativo impatto, sulle competenze pianificatorie di Regione e Provincie, in materia i di rifiuti, nonché sull’impiantistica regionale. Nel nostro caso, pare che la capacità produttiva sia correttamente calcolata sulla effettiva necessità territoriale». «Restano vive – sottolinea la consigliere della Lista Maroni – le preoccupazioni della comunità locale. In tutti questi anni di funzionamento dell’impianto non si è mai determinato il suo reale impatto sulla salute dei residenti e neppure l’ambito geografico di ricaduta delle polveri. Ora che si sta realizzando una nuova rete di teleriscaldamento, riteniamo debba esservi un attento monitoraggio sugli impatti ambientali generati. Uno studio, avviato nel 2013, evidenzia che l’inceneritore di Valmadrera è fra i peggiori per ossidi di azoto; lo conferma l’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione nel 2014, che indica quale obiettivo la riduzione di tali emissioni. Peraltro, gli ossidi di azoto non hanno un limite sotto il quale essere considerati non nocivi: assieme alle nano-polveri (che attualmente non vengono neppure misurate al camino del forno di Valmadrera) essi sono considerati i maggiori responsabili dell’impatto sulla salute, e non possono nemmeno essere filtrati con i sistemi presenti».