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Criminalità, Daniela Maroni: mafie in Lombardia realtà viva e perniciosa


Incontro a Cermenate (Co), per fare il punto sui beni confiscati«I mafiosi vorrebbero coscienze addormentate, gente che non si interessa, che fa spallucce a fronte di grandi e piccole ingiustizie. Le mafie in Lombardia sono una realtà viva e perniciosa, con una presenza capillare su tutto il territorio regionale: questa consapevolezza ci ha spinti, all’inizio della X legislatura, a istituire la Commissione speciale antimafia che ha il compito di tenere alta la guardia su questi temi, e a dare vita al Comitato tecnico-scientifico per la legalità e contrasto alle mafie, presieduto da Nando Dalla Chiesa». È quanto ha osservato il Consigliere Segretario di Regione Lombardia, Daniela Maroni, all’incontro a Cermenate (Co) “Il punto sul tema dei beni confiscati alle mafie in Lombardia”. All’incontro ha preso parte la Commissione speciale antimafia della Regione, presieduta dal consigliere Antonio Girelli.La ’ndrangheta in Italia vanta un giro d’affari di 53 miliardi di euro, più del doppio del bilancio di Regione Lombardia. Un vero e proprio “tumore mafioso” che deve essere contrastato passando attraverso un lavoro di repressione, da un lato, ma di informazione dall’altro, un percorso per cittadini e imprenditori. Nel 2011, con la Legge regionale 2, Regione Lombardia e il suo Consiglio hanno istituito la Giornata regionale nell’impegno contro le mafie. E, finalmente, quest’anno anche il Parlamento italiano ha approvato una legge (L. 20/17) che riconosce il 21 marzo quale ricorrenza per mantenere viva la memoria delle vittime delle mafia e in difesa delle istituzioni democratiche.«È una nota di merito per la nostra Regione l’aver colto con tempestività l’esigenza di una norma che richiamasse la società lombarda a riflettere sull’ampio e variegato tema della legalità, oltre a dare un contributo alla memoria delle vittime, in un quadro di responsabilità condivisa nella lotta contro la criminalità organizzata in tutte le sue forme. Sono segnali significativi – conclude Daniela Maroni – di come le nostre istituzioni regionali abbiamo assunto responsabilmente un ruolo per incoraggiare attività di sensibilizzazione sul tema dell’educazione alla legalità, in collaborazione con associazioni di categoria, scuole, università, comunità e organizzazioni di volontariato».