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Volontariato, Toia: troppa leggerezza dei Comuni nell'utilizzo di richiedenti asilo per accompagnare minori a scuola


«Comprendo che le Amministrazioni comunali che hanno valorizzato il percorso assistito casa-scuola vogliano sfruttare le possibilità concesse loro dalla legge attraverso la gestione diretta, ma ritengo al contempo debbano essere garanti quanto meno del rispetto dovuto alla collettività, verificando i requisiti minimi che i volontari devono possedere nello svolgimento di qualsiasi attività, soprattutto quando ad essere coinvolti sono dei minori». Lo ha detto Carolina Toia, consigliere regionale del Gruppo consiliare “Maroni Presidente – Lombardia in testa”, durante il dibattito in Aula sulla mozione con la quale la Lega Nord ha evidenziato criticità in relazione all’attività di volontariato, a causa dell’utilizzo di immigrati richiedenti asilo nell’accompagnamento dei minori delle elementari lungo il percorso casa-scuola.«Il tema, al netto delle considerazioni che si possono fare, evidenzia una criticità, a monte, nell’interpretazione dello status dei soggetti richiedenti asilo politico – ha evidenziato Carolina Toia –. È noto a tutti che la burocrazia europea, ed in particolare quella italiana, rendono lungo e complesso il percorso di riconoscimento dello status di rifugiato. I dati ufficiali del Ministero ci dimostrano che nei mesi di gennaio e febbraio 2017, rispetto alle pratiche esaminate, solo al 10% dei richiedenti è stato riconosciuto lo status di rifugiato, mentre il 58% si è visto respingere la richiesta. Questo dato non può che generare legittima preoccupazione nei genitori che si trovano ad affidare, nel percorso casa-scuola, la custodia dei propri figli minori a volontari il cui status di presenza nel nostro Paese non è sempre chiaramente noto».«L’operazione mediatica volta a sensibilizzare in maniera positiva l’opinione pubblica – ha concluso la consigliere della Lista Maroni – è stata svolta con estrema leggerezza».