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Tumori, Toia (Lista Maroni): via ad ampliamento dei test genetici per prevenire cancro al seno e dell'ovaio


«Anche Regione Lombardia, che è stata la prima ad aver deliberato la gratuità del test BRCA e che rappresenta l’eccellenza in campo oncologico, renderà accessibile il test a tutte le pazienti affette da carcinoma ovarico garantendo tale esame anche ai familiari sani, per consentire loro di intraprendere percorsi di sorveglianza attiva o di chirurgia profilattica, scongiurando così il rischio di ammalarsi di tumore». Carolina Toia (nella foto), consigliere del Gruppo consiliare “Maroni Presidente-Lombardia in testa”, illustra in questi termini la mozione trasversale, approvata in serata dal Consiglio, che chiede alla Giunta di introdurre il test genetico BRCA per la prevenzione del tumore al seno e dell’ovaio secondo le linee dell’Associazione italiana di oncologia medica.«Poiché il tema legato alla prevenzione dei tumori femminili mi sta particolarmente a cuore, dopo le svariate iniziative promosse per l’individuazione dei Centri di Senologia, accolgo con favore questa mozione che semplifica l’accesso al test di predisposizione genetica BRCA, come indicato dalle recenti linee guida dell’Associazione italiana di oncologia medica – spiega Toia –. Il tumore ovarico è un “killer silenzioso” responsabile ogni anno della morte di oltre 140 mila donne in tutto il mondo, oltre 3 mila solo nel nostro Paese. Ad aumentare il rischio di sviluppare un tumore ovarico interviene il DNA: il 15-25% dei carcinomi delle ovaie deriva dalla mutazione del gene BRCA, che può far aumentare la probabilità di sviluppare un tumore fino al 46%, rispetto all’1,8% della popolazione generale».«Mentre in passato, per il tumore ovarico, non esistevano strumenti per una diagnosi precoce, la scienza ha messo oggi a disposizione una nuova tecnica che consente di identificare il rischio di sviluppare il carcinoma – prosegue la consigliere della Lista Maroni –. Si tratta dei test genetici BRCA, che identificano la mutazione del gene e permettono così di intervenire più precocemente e di individuare le terapie più efficaci per le pazienti con tumore ovarico. Sulla base di queste evidenze molte Regioni, attenendosi alle raccomandazioni delle principali società scientifiche, hanno ampliato l’offerta di questo test. Da oggi lo farà anche la Lombardia».