Un po' di noi...

Salvini a Pontida e in Sardegna: «Cgil, Cisl e Uil chiacchierano e basta, dovrebbero vergognarsi». Sui clandestini: «Renzi e Alfano non fanno nulla, perché la Spagna difende i confini e noi no?»

di Andrea Accorsi

Attacca i sindacati, che addita come responsabili di tanti problemi dei lavoratori. Stronca le riforme del governo. E puntualizza: sì all’Europa, no all’euro. Matteo Salvini scalda i motori in vista del rush finale della campagna per le elezioni del 25. Partendo dal tema più discusso di questi giorni, ovvero il lavoro. Senza dimenticare l’ondata di clandestini che prosegue senza sosta sulle nostre coste.
«I sindacalisti dovrebbero vergognarsi, invece di festeggiare - scrive il Segretario federale su Facebook -. I sindacati sono uno dei principali problemi per i lavoratori (e per i disoccupati) italiani. Prendete il gommone e scappate, vergogna!». Concetti ripresi giovedì a Pontida, in occasione del pranzo aperto a esodati e disoccupati. «Oggi qui c’è la festa di chi cerca lavoro ma non lo trova, anche per colpa di quei sindacati che non fanno un c...o da sessant’anni - ha detto Salvini fra gli applausi -. Vanno in giro a chiacchierare e se ne fregano dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati e degli esodati. Sarebbe ora che pagassero tutte le tasse che pagano gli altri esseri umani. Mentre Cgil, Cisl e Uil chiacchierano in giro per l’Italia e le aziende chiudono, noi proviamo a fare un regalo ai disoccupati italiani, ossia cancellare, noi da soli contro tutti, quella schifezza che si chiama legge Fornero».
A margine, sul web, alcune considerazioni sulla (sovra)esposizione mediatica della Triplice nel giorno della festa del lavoro. «I siti parlano solo di Cgil, Cisl e Uil, di concertoni e promesse. Non una parola sugli esodati, sui disoccupati, sulle battaglie della Lega. L’Italia ha i giornalisti che si merita: quasi tutti di parte, che schifo». Infine, ancora sul Primo Maggio, un commento agli scontri di Torino: «I centri sociali si sono scatenati, feriti sette poliziotti, sette lavoratori cui va la mia solidarietà. Chi manifesta con le spranghe deve finire in galera».
Dopo il concerto di giovedì sera («2.000 persone a Pontida per cantare con Van de Sfroos. Terra, dialetto, poesia»), Salvini dà l’appuntamento per domani sul pratone: «Domenica proprio non potete mancare, sole o pioggia, caldo o freddo, io vi aspetto in tantissimi!».
Nella giornata di ieri si è riproposta, puntuale, l’emergenza sbarchi al Sud. «358 clandestini appena sbarcati a Palermo. 266 clandestini da poco sbarcati a Messina. 424 clandestini sbarcati ieri a Trapani. 1.170 clandestini sbarcati oggi ad Augusta. In totale, più di 2.000 clandestini sbarcati in poche ore - appunta Salvini sul web -. Renzi e Alfano non dicono e fanno un cacchio. Io lunedì mattina sarò in Sicilia, ad Augusta, a Mineo e a Catania, per ascoltare cittadini e amministratori che non ne possono più. Purtroppo solo la Lega fa questa battaglia, da Nord a Sud. Stop immigrazione, subito!». Quindi un commento su quanto successo in Spagna. «700 clandestini hanno dato l’assalto alla frontiera spagnola. La polizia spagnola ne ha respinti una buona parte. Perché la Spagna respinge e difende i suoi confini, e l’Italia no?».
In serata, Salvini ha animato due incontri pubblici ad Alghero (Sassari) e a Cagliari, dove si è svolta la decima tappa del Basta Euro Tour. Al suo arrivo ad Alghero, gli è stato chiesto se mangerebbe una banana contro il razzismo con l’ex ministro Kyenge. «Adoro le banane - ha risposto - ma il problema è che la Kyenge scappa sempre. È da due anni che la invitiamo ad un incontro pubblico: troviamoci in una sala, in una piazza in una scuola e parliamo di immigrazione. Io lo faccio, in maniera serena e civile, ma è lei che scappa. Comunque, non è che si risolvono le cose mangiando banane...».
Sulla polemica rilanciata da Piero Pelù sugli 80 euro in più in busta paga, «i milionari - ha detto - è meglio che non parlino degli 80 euro e quindi il pulpito di Pelù mi sembra il meno adatto. È vero che alcuni italiani avranno 80 euro e la maggioranza degli italiani tirerà fuori quei soldi per darli agli altri, con la nuova tassa sulla casa e con le nuove tasse sui conti correnti e sui fabbricati agricoli. Però non ci vuole Piero Pelù per arrivarci».
Poi, alcune battute sulle riforme di Renzi. «Il decreto lavoro è il nulla o quasi, tanto fumo ma pochissimo arrosto. Quella  della pubblica amministrazione è acqua fresca, una riformicchia. Dice dimezziamo le prefetture: invece cancelliamole, se servono le si tiene tutte, se non servono, come riteniamo noi, bisogna cancellarle tutte e si risparmiano 500 milioni di euro. Sembra il governo delle cose a metà - tira le somme Salvini - il Senato che c’è ma non viene eletto, le Province che rimangono ma non vengono elette».
L’ultimo pensiero è all’Europa. «Ha ancora una ragione d’essere, l’euro no perché è nemico dell’Europa. Noi siamo europeisti perché l’Europa è un sogno, però l’Europa deve aiutare i cittadini e non affamarli. L’euro, invece, è contro la gente, quindi noi cerchiamo di salvare l’Europa liberandola dall’euro».

dalla Padania del 3.5.14