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BALLI IN MASCHERA E PROCESSIONI


Balli in maschera e processione. Carri allegorici in fase di montaggionei viali di contrada Perriera e Vara della Madonna del Soccorso portata in giro per le strette vie del centro storico a ricordare la liberazione della peste avvenuta nel 1626. Ieri a Sciacca il sacro ed il profano hanno convissuto in una giornata che ha diviso in due parti la città. Nel centro storico si celebrava, come ogni anno, la festa religiosa della Madonna, patrona della città, con processione iniziata da piazza Duomo e con l'arciprete che davanti alla folla di fedeli invitava a pregare per Maria. Nella parte alta della città, in contrada Perriera, i carristi continuavano a montare i loro carri che, dalle 11 di stamattina cominceranno a sfilare, intonando ben altre canzoni, con ben altri soggetti e con un volume che niente aveva a che vedere con il megafono di Don Alfonso Tortorici. Non era mai successo che il carnevale coincidesse con la processione della Madonna del Soccorso, ma quest'anno, per una serie di coincidenze, le due manifestazioni si sono accavallate, tanto da indurre l'amministrazione comunale a dividere in due parti gli appuntamenti carnascialeschi. Iniziato la settimana scorsa con tre serate di musica in piazza Scandaliato, tutte le manifestazioni di questa centottesima edizione del Carnevale previste nel centro storico, sono state sospese nei primi due giorni di febbraio proprio per dare ai fedeli la possibilità di concentrarsi sulla religiosità della festa e lasciare a casa le maschere. O almeno ci hanno tentato. Anche perché, sin dalle prime luci dell'alba, mentre i fedeli si recavano in chiesa a pregare, le radio saccensi hanno cominciato a mandare in onda i nuovi inni dei dodici carri allegorici che da oggi inizieranno le sfilate e le maestranze trasportano gli ultimi pezzi per l'assemblaggio finale dei carri allegorici. E allora, per evitare che il suono delle casse montate sui carri coprisse le orazioni della processione, si è deciso di sospendere tutto il lavoro di montaggio e di preparazione per due ore. Il tempo necessario per il ritorno in chiesa della Madonna del Soccorso dopo la processione. E poi, tolto il vestito della festa, e con un umore decisamente diverso, tutti alla Perriera a cantare “Mimmo ragno”, un inno carnascialesco dedicato al presidente di Legambiente di Sciacca, Mimmo Rizzuto che nei mesi scorsi si è distinto per la sua lotta contro il campo da golf del resort di Rocco Forte, ed a scherzare con il Gabibbo.