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Io e mister Pink


Steve Buscemi, il paranoico mister pink del film “Le iene” di Tarantino, ha compiuto 50 anni. Il paranoico mister pink di “Le iene”,  che discuteva animatamente sulla scelta del soprannome da usare per la rapina in banca nel film di Tarantino, l’ho incontrato durante un suo viaggio in Sicilia, e precisamente a Menfi, alla ricerca delle proprie origini. D'altronde il cognome non lascia dubbi sulle sue origini italiane, ma ci tiene a precisare che in realtà, malgrado la discussione animata con Mister black, a lui il colore viola piace. Il suo bisnonno Giuseppe Buscemi, nel 1909 all'età di otto anni, così come tanti siciliani, partì da Menfi con una valigia piena di speranze e una targhetta con il suo nome appiccicata al petto. Anche lui in cerca di fortuna in America. Si stabilì a Brooklyn, dove nacquero i suoi figli. Adesso il popolare attore americano ha deciso di venire in Sicilia e visitare quei posti immaginati nei tanti racconti del nonno, ma che né lui né suo padre avevamo mai visto. Un ritorno alle origini, dopo quattro generazioni, per respirare l'aria di famiglia. Ed ha incontrato i suoi cugini. Steve Buscemi è cresciuto a Long Island, e fino al 1986, non pensava di diventare uno degli attori preferiti di Quentin Tarantino e dei fratelli Coen: faceva il pompiere. La svolta  arriva quando si trasferisce nell'East Village per frequentare i corsi di recitazione del Lee Strasberg Institute. Ed è lì, che nel 1986 viene scelto da Bill Sherwood per interpretare Nick, cantante rock malato di Aids, nel film Parting Glances.  È l'inizio di una carriera di attore che lo vedrà impegnato con  registi  del calibro di Jim Jarmusch e dei fratelli Coen, con  i quali ha lavorato in “Barton Fink”, poi nel ruolo del barista beat in “Mister Hula Hoop e ancora nel bellissmo “Il grande Lebowski”. Ma il ruolo che lo renderà famoso al grande pubblico, sarà il “Mister pink” nel film di Quentin Tarantino, per il quale ha vinto il premio della IFP Spirit AwardsSteve è una persona semplice, a parlare con lui non hai proprio l’impressione di parlare con un divo del cinema… chissà… magari fra divi ci capiamo! Facciamo una passeggiata sul parco e discutiamo dei fratelli Coen, gli dico che sono i miei registi preferiti e che quel film "Fratello dove sei" ogni volta che lo vedo mi fa scassare dalle risate. Lui sorride e annuisce e si diverte a pensare George Clooney che fa la parte dello scemo con la mania della brillantina.