WOLANDS

CI VORREBBE UN CONSUMO CRITICO


Aumentano i prezzi, gli stipendi sono sempre gli stessi, e la maggior parte delle famiglie saccensi non ce la fa ad arrivare a fine mese. Ad ogni aumento, togliamo dalle nostre abitudini quelle cose che ci sembrano superflue. Se prima si andava a mangiare la pizza ogni fine settimana adesso dimezziamo le uscite, se vogliamo andare al cinema, preferiamo aspettare che esca un film che sia assolutamente da vedere. Non parliamo poi di viaggi e vacanze...E quando ci troviamo tra i banconi dei supermercati, prendiamo le cose assolutamente necessarie. Un fatto che ci sfugge però è:Quanti soldi, ogni volta che facciamo la spesa, vanno alle organizzazioni mafiose? Quando giornalmente facciamo la spesa pensiamo forse che comprandoci semplicemente di che vivere abbiamo appena lasciato denaro anche alla mafia?Non lo pensiamo, eppure sembra che sia così. Se i panifici, i negozi d’abbigliamento, i tabacchi, i bar, le macellerie, i negozi di forniture per uffici, le pescherie, le librerie, le gelaterie, i cinema, i fiorai, i negozi di giocattoli, le onoranze funebri e chi più ne ha più ne metta, in Sicilia sono costretti a pagare il pizzo, lo fanno con i soldi che tutti quanti spendiamo in questi esercizi commerciali. E non solo in Sicilia, visto che le organizzazioni mafiose sono ormai dappertutto.Se una percentuale del loro guadagno va alla mafia, una percentuale, seppur minima, dei nostri soldi va alla mafia. Paghiamo per dimenticare che l’insieme di tutti i passi che percorriamo quotidianamente per fare la spesa definisce le maglie della rete economica con la quale la mafia si sostiene e ci opprime.Ma quanto può influire sull'intera economia? Accursio Soldano