accussì

Post N° 261


Ultimamente, mi sono imbattuto in un blog di una veneziana che vive in provincia di Napoli, che ispirata dagli ultimi avvenimenti della notte di San Silvestro e mossa da buoni propositi, diceva la sua (anche lei). Solita tiritera sulla quale marciano tutti quelli che parlano di Napoli; che stiamo cadendo sempre più in basso e che bisogna fare qualcosa per salvare questa città.Premesso che è l'Italia da salvare prima ancora che Napoli, dico questo:Ogni paese del mondo che attraversa un periodo negativo, è sempre la sua o le sue città più disagiate, che ne risentono maggiormente. In questo momento in Italia viviamo un periodo di decadenza politica, culturale e morale, che mai abbiamo attraversato. Oggi il milanese medio, piuttosto che il fiorentino, piuttosto che il romano, si sta globalizzando con il napoletano medio sotto vari profili. Tutto questo avviene principalmente per colpa della mancanza di lavoro, che da anni attanaglia la mia città, mentre solo da pochi si fa strada da Roma a salire. La miseria, equipara le persone molto più di quanto possa equipararle la ricchezza.A prescindere da quanto sopra, torniamo un attimo alla mia città.In tanti chiedono che cambi, che sia per mano dei Napoletani buoni o che sia per mano delle Istituzioni. Tutti si chiedono come poter cambiare, ma nessuno si chiede se la Città vuole davvero cambiare e, quando dico la Città, intendo l' "anima" della Città, la Sua "anima". Non quella dei napoletani, ma la Sua; dalla quale poi discende quella della sua gente, di chi ci nasce e ci vive. Un' "anima" fatta di mare, di odore del mare. Di respiro caldo della terra, di montagne di tufo, di magma che ribolle nelle sue viscere, di cenere, di acqua. Elementi che compongono quest' "anima". Un' "anima" da sempre ribelle, scontrosa, geniale, dolce, affascinante, accomodante, stupida, furba, intelligente, generosa, simpatica, triste, cattiva, etc etc...Questo è ciò che dovremmo chiederci.Cioè se tutto questo può trasformarsi in altro. E' impossibile. Ma voi ci avete mai pensato chi sarebbero stati tutti i grandi artisti napoletani se non avessero respirato, vissuto, portato dentro quest' "anima"..? Nessuno. Ve lo dico io; non sarebbero stati nessuno...o meglio, non ciò che sono stati. Non sarebbero mai arrivati dove invece sono arrivati.Con questo non stò a trovare l'ennesima giustifica, ciò che scrivo è quello che ha compreso un Napoletano vero, nato e vissuto nella sua città, tra la sua gente e le sue diverse classi sociali. Bisogna capire inoltre, che ci sono epoche buie che tornano sempre; la vita è na ruota, devi solo attendere che passino, ma se hai la sfortuna di nascerci dentro, pure che ci lotti contro, subirai cmq il naturale ciclo dei tempi. Pazienza, andrà meglio a chi nascerà quando...sarrà passata 'a nuttata.Baci...m31