accussì

Post N° 299


Ho sempre paragonato le sfide impossibili ai codisetti "Sogni con le Ali".Non so dire se questa che possiedo sia una qualità, oppure un difetto, ma ogni qual volta che avverto questa sensazione di impossibilità, ne vengo attratto e mi ci butto dentro senza paracadute. Eppure mi sono fatto male più volte, ma non riesco ad arrendermi.Non so manco dire se sia solo brama di conquista o durezza di comprendonio, perchè poi ne parlo anche con persone amiche, delle quali mi fido, ma riesco sempre a trovare una giustificazione al mio operato. Forse è la convinzione radicata che mi porto dentro, con la quale misuro il valore delle persone e l'essenza della vita, sta di fatto che il mio terrore, è quello di ritrovarmi vecchio con dei rimpianti.Ho sempre legato la nascita di questa mio fare, ad un episodio che mi accadde alla giovane eta di 15 anni. Ero cottissimo di una ragazza, ma non riuscivo mai a trovare il coraggio di farmi avanti. Lei lo aveva capito....ma avevo capito anche io che le possibilità di ricevere un "SI" erano esigue se non nulle, ma al cuore non si comanda e allora fu così che una sera ci ritrovammo in una disco e preso dalla paura, invece di andarci io vicino, ci mandai una mia amica per chiedergli se voleva "mettersi con me" (all'epoca frequentarsi non esisteva come termine). Aimè, i miei sospetti trovarono conferma, la mia amica tornò con un bel "NO"...rovinandomi la serata...
Pur sapendo che magari seppur fossi andato io avrei preso la stessa tranvata, ho cmq sempre pensato, forse per la smania di colpevolizzarsi quando qualcosa ti va male, che forse se glielo avessi detto a parole mie, sarebbe andata diversamente. Fatto sta, che da allora, decisi che ogni cosa a venire che mi avesse riguardato da così vicino ed in qualsiasi campo, sarei stato sempre io in prima persona a portarla a termine, senza mai più aver paura.E voi, come vi comportate davanti "all'impossibile"..??Baci...m31