tanto per esserci

sentimenti e emozioni (5° parte)


     Disturbi visivi, anch'essi possono diventare un importante messaggio del corpo. La reazione di un preciso atteggiamento mentale che, inevitabilmente, ci induce a prendere le distanze dal mondo o, magari, ad accorciarle. A seconda della situazione. Si dice, infatti, che la rabbia offusca la vista; e, ancora, "chiudere un occhio" in certe situazioni potrebbe essere un atteggiamento particolarmente saggio; oppure "fumo negli occhi" per indicare salamelecchi e stima eccessiva. I disturbi più frequenti degli occhi sono la miopia (disturbo dell'adolescenza) e presbiopia (malessere dell'età avanzata). Miopia (comportamento di chiusura: gli occhi non vedono più ciò che non piace): costringe a considerare più da vicino tutto ciò che ci circonda. A volte la miopia segnala (o meglio va a "sfuocare") un mondo affettivo povero o ostile. Presbiopia (trascurare le piccolezze quotidiane): l'anziano dovrebbe aver sviluppato saggezza e, soprattutto, larghe vedute. Ma spesso questa larghezza di vedute sono solo sul piano corporeo, sotto forma di presbiopia. Cateratta (cristallino opaco): il futuro viene vissuto in modo triste e senza nessuna speranza di miglioramento. Glaucoma (pressione dei liquidi intraoculari): collegato a difficoltà di vedere la vita a seguito di un disagio emotivo di lunga durata. Vertigini (insicurezza nei confronti di situazioni ignote): in chiave simbolica essa richiama la mancanza di punti di riferimento affettivo che ostacola la persona a strutturare un equilibrio interiore stabile: perde di vista il rapporto col mondo e si trova a "ruotare attorno a se stessa". L'equilibrio precario, quindi, conduce ad irrigidimento, a non potersi "guardare attorno". Ecco che arriva la vertigine rotatoria: tentativo di rompere la rigidità imponendo alla persona a "guardarsi attorno". Insonnia: solitamente è un soggetto sempre in movimento durante il giorno sempre impegnato, con notevoli difficoltà a delegare e a staccarsi da pensieri che circolano continuamente nella sua testa. L'insonne non riesce assolutamente a lasciarsi andare neppure di notte e tenta di portare con sé nel mondo del sonno, tutto quello che appartiene alla sua esistenza diurna. Ha comunque molti volti, ma esistono elementi comuni: insoddisfazione ed attese. L'insoddisfazione riguarda i problemi quotidiani, angoscia di non essere all'altezza, affetti che non "guardiamo". C'è sempre un timore a lasciarsi andare; indica debolezza e vulnerabilità (uomo); diventa sinonimo di sudditanza e prevaricazioni (donna). Nelle ore diurne sempre c'è movimento, non riesce a staccarsi dalle cose anche se sono deteriorate (rapporti sentimentali, amicizie, ecc.) non perde mai il controllo (aggressività e sentimenti), rimane continuamente legato al passato. Nella difficoltà a prendere sonno una "parte di noi" (l'Io) non vuole perdere il controllo perché teme di incontrare le emozioni profonde (che durante il giorno riesce a tenere sotto controllo). Il risveglio notturno, invece, indica semplicemente che si sta realizzando quello che non si è riuscito a fare durante il giorno; rimuginare su ciò che è accaduto durante il giorno o invaso dalla tristezza, dalla rabbia e dalla paura. Tiroide: i problemi tiroidei sono legati a un senso di dolore e tristezza profonda: non ci siamo espressi, a livello verbale, non verbale e sessuale, come volevamo.Enuresi. Può essere una richiesta di attenzione, ma a volte segnala la paura nei confronti di uno dei genitori (autoritario o che ha grandi aspettative per il figlio). E' comunque un modo di manifestare inconsciamente il proprio bisogno di spazio. Può essere anche interpretato come un segnale di immaturità: non si riesce a rinunciare alle abitudini infantili; la possiamo collegare a sentimenti ed emozioni che durante il giorno non trovano un loro percorso espressivo.sentimenti e emozioni  (1° parte )sentimenti e emozioni   (2° parte)sentimenti e emozioni   (3° parte)sentimenti  e emozioni  (4° parte)