tanto per esserci

l’ultima bufala di internet


     
     L’ultima bufala che sta girando in rete è particolarmente fastidiosa, in quanto ruota intorno alla tragedia del terremoto in Emilia. Da qualche giorno vengono condivisi link, foto e stati su facebook che riportano la medesima notizia: la magnitudo dei due terremoti più forti, del 20 e 29 maggio, sarebbe stata abbassata ad un valore inferiore a 6 per fare in modo che lo Stato non risarcisse i danni. Se fosse vera, sarebbe una notizia di una gravità inaudita. Peccato che non è così. L’equivoco, sicuramente in malafede, si gioca intorno al numero “6″, ma si fa confusione tra magnitudo e gradi della scala Mercalli. La normativa italiana, infatti, parla chiaro ed ha una sua logica: allo Stato spetta l’onere della ricostruzione se il terremoto supera il sesto grado della Scala Mercalli, ossia quella che calcola i danni sul territorio, a prescindere dall’intensità del sisma. I gradi della Scala Mercalli sono totalmente indipendenti dalla magnitudo, e non ha alcuna importanza l’intensità del sisma per stabilire se il risarcimento governativo debba essere del 100% piuttosto che del 70% o percentuali inferiori.Sui Castelli Romani, un terremoto di magnitudo 4.5 provocherebbe danni superiori al 6° grado della scala Mercalli; in alcune zone del Giappone dove si è costruito bene, un terremoto di magnitudo 7.0 non provocherebbe alcun danno quindi non sarebbe neanche classificabile sulla scala Mercalli. La norma considera giustamente il risentimento macrosismico, e non l’intensità in sè del terremoto perchè se il terremoto, per quanto forte, non provoca danni, non bisogna ricostruire nulla. Invece se è debole ma butta giù le case, c’è comunque il problema sociale, a prescindere dalla magnitudo“,  ha spiegato  il sismologo dell’Ingv  Francesco Mele, precisando che “il terremoto del 20 maggio e poi anche quello del 29 nella pianura Padana Emiliana è stato superiore al 7°/8° grado della scala Mercalli”, quindi rientra assolutamente tra quei terremoti classificati ‘gravi’, di cui lo Stato deve occuparsi  totalmente per la ricostruzione, a prescindere dalla magnitudo sulla scala Richter, che, comunque, è stata 5.9.