Anche le famiglie, nel loro piccolo, devono fare una spending review. La revisione della spesa per individuare voci che si possono tagliare, evitare inefficienze e spreco di denaro, non è solo quella che il Governo sta studiando – con il timore che sia toccata la sanità e l’obiettivo di evitare l’aumento dell’Iva previsto a ottobre – ma anche quella che, giocoforza, le famiglie sono costrette ad adottare per sopravvivere in tempo di crisi e di consumi in flessione. Secondo Federconsumatori e Adusbef, la “spending review” delle famiglie è pari a oltre 950 euro annui di tagli alla spesa. Questo “testimonia in maniera chiara e palese la situazione di disagio e difficoltà che si aggrava di anno in anno”.A fare i conti con i tagli e il ridimensionamento delle spesa sono infatti le famiglie, che hanno visto calare il potere d’acquisto del 9,8% e sono costrette a ripensare i consumi e diminuire le voci di spesa in diversi settori, alimentari compresi. Secondo le stime dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori, la spesa delle famiglie nei settori dell’alimentazione, dell’abbigliamento, della casa, dei trasporti, degli alberghi e della ristorazione, nonché in quello dei beni e servizi ricreativi diminuirà complessivamente di 957,16 euro annui a famiglia.L’andamento previsto per il 2012 parla infatti di una contrazione della spesa pari al 2,5% nel settore dell’alimentazione e delle bevande, del 3,1% nell’abbigliamento, del 15,8% nei beni e servizi per la mobilità, del 3% in pasti e consumi fuori casa, e dello 0,5% per beni e servizi ricreativi. Tutte le voci analizzate dall’Osservatorio sono dunque stimate in flessione, per un taglio di spesa che va da oltre 142 euro a famiglia annui per l’alimentare ai 630 euro in meno disponibili per la mobilità, alla flessione di quasi 79 euro per l’abbigliamento. Il totale stimato è di una diminuzione dei consumi pari appunto a 957 euro a famiglia per il 2012.