tanto per esserci

Fondo salva stati


      L’agenzia di rating Usa fornisce prospettive negative per il Fondo salva stati, ma l’abbassamento da “stabile” a “negativo” dell’outlook non avrà effetti nel breve termine. A frenare la tensione innescata da Moody’s, arriva una nota dell’Efsf: “Continuiamo a mantenere la tripla ‘A’ perché l’outlook ha un orizzonte temporale di 12-18 mesi” e quindi “non indica nessun’’ downgrade “nel futuro immediato”.Spread e rendimento Bund – In apertura di giornata il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi torna a salire, aprendo a quota 541, con rendimento al 6,6% per poi scendere a 515 punti (mentre il differenziale tra Btp e Bonos si attesta a 621 punti base). E’ l’effetto dell’asta dei titoli trentennali tedeschi in cui sono stati venduti Bund a 30 anni per 2,32 miliardi di euro con tassi al nuovo minimo storico e domanda solida. Il rendimento medio è sceso al 2,17%, un livello mai toccato dal 1994, dal precedente minimo del 2,41% dell’asta di aprile. La domanda ha raggiunto i 3,367 mld superando l’importo massimo previsto di 3 mld. La giornata di oggi era partita male sul fronte del debito pubblico italiano, ma l’attesa è concentrata soprattutto sull’emissione di Bot a sei mesi per a 8,5 miliardi che si terrà venerdì 27 luglio, un’offerta più alta rispetto agli 8 miliardi di titoli in scadenza. Il Tesoro ha anche comunicato che giovedì 26 luglio saranno collocati i titoli della quinta tranche di Ctz in scadenza il 30 maggio 2014. L’ammontare è previsto tra un minimo di 1,5 miliardi e un massimo di 2,5 miliardi di euro. Hollande Secondo il presidente francese serve che i provvedimenti approvati dal Consiglio europeo del 28 e 29 giugno “siano messi in atto rapidamente e in modo fermo”. Un invito formulato alla luce della decisione di Moody’s di modificare l’outlook su Germania, Olanda e Lussemburgo. I ministri dell’economia spagnolo e francese Luis De Guindos e Pierre Moscovici, hanno annunciato in una nota congiunta “una road map per una unione economica e finanziaria vera e propria, con proposte ambiziose per creare le condizioni di solidarietà e allo stesso tempo di integrazione”.Confindustria Critici anche gli industriali italiani, che auspicano un intervento più incisivo da parte dell’Europa: ”La situazione è complicata e abbiamo bisogno di molta coesione, siamo su una barca nella tempesta e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”, avverte il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che esclude però paragoni con la situazione spagnola: “L’Italia – continua Squinzi – è molto più competitiva, siamo più forti, oltretutto non abbiamo l’esplosione della bolla immobiliare”. Listini europei – Le borse europee aprono quasi tutte sopra la parità ma scontano una volatilità elevate che provoca continue oscillazioni. Sui mercati continuano a regnare i timori per la situazione della Spagna dove altre regioni, a partire dalla Catalogna, si stanno accodando alla richiesta di aiuti della regione di Valencia. A metà seduta Milano e Madrid sono però le migliori, rispettivamente + 1,5% e 1,8%. Francoforte sale dello 0,37%, Parigi dello 0,60% e Londra dello 0,15%. A Piazza Affari a trainare il rimbalzo dei listini sono i titoli dell’auto (+2%) grazie ai conti meno deludenti delle attese di Peugeot (+3%). In luce anche Daimler (+3,6%) e Fiat (+2,8%). Bene anche i bancari con Ubi (+5%), Natixis (+4,5%), Credit Agricole (+4%) e Unicredit (+3,9%). Nonostante il differenziale Btp-Bund abbia raggiunto il livello choc di 545 punti, le banche tentano il rimbalzo: Intesa (+3,1%), Unicredit (+3%), Mediobanca (+2,3%) e Monte dei Paschi (+2,6%). Boom di Ubi (+5%), sospesa in asta di volatilità. Un’iniezione di fiducia anche se, secondo una ricerca Afo-Abi (condotta come di consueto con gli Uffici studi delle principali banche italiane) ”l’operatività delle banche continuerà ad essere sottoposta a notevoli tensioni”. Intanto la Commissione Ue ha dato oggi il suo via libera al programma di ricapitalizzazione delle banche spagnole in difficoltà in applicazione del memorandum d’intesa sottoscritto tra l’Eurogruppo e il governo di Madrid: Bruxelles ha approvato le condizioni in base a cui il Frob rafforzerà le risorse proprie degli istituti di credito. Apertura contrastata a Wall Street: il Dow Jones avanza dello 0,19%, il Nasdaq cede lo 0,37%, mentre lo S&P 500 è sostanzialmente piatto.Ricerca Ifo Secondo l’istituto di ricerca economica Ifo, nel caso di un default della Grecia, per la Germania sarebbe più ‘conveniente’ l’uscita di Atene dall’euro: “Se la Grecia arrivasse all’insolvenza e lasciasse l’eurozona, la Germania potrebbe registrare perdite fino a 82 miliardi di euro”, scrive l’agenzia. Ma nel caso in cui, dopo un default, Atene rimanesse nell’euro, le perdite per i contribuenti tedeschi potrebbero spingersi “fino a 89 miliardi”.Monti – A causa dell’attacco speculativo, le forze politiche sono in allarme e non escludono un voto anticipato in autunno