tanto per esserci

Italia ancora giù,


la crisi durerà ancora cinque anni, alla luce degli ultimi dati diffusi dall'Istat non fanno che accrescere negli italiani la sensazione che l'attuale situazione economica dipenda da livelli 'alti', su cui il cittadino medio poco o nulla può fare.Per l'Istituto di Statistica, infatti, se il 2012 è stato un anno tragico per il mercato del lavoro, il 2013 non andrà meglio. Il tasso di disoccupazione del 10.6% delle ultime rilevazioni continuerà a crescere, per arrivare fino a un ipotetico e preoccupante 11.4%, causato da un ulteriore "contrarsi dell'occupazione" e dal permanere di una larga fascia di disoccupati di lunga durata. Ovviamente questo stato di cose avrà un impatto decisamente non positivo sul reddito, con "significative riduzioni" dello stesso e "conseguenze negative sul tasso di risparmio" per tutto il biennio 2012-2013. Ciò significa, dunque, che gli italiani continueranno a sentirsi poveri (e anche a esserlo, purtroppo), e taglieranno drasticamente le spese. L'Istat infatti per il 2012 prevede una contrazione dei consumi del 3.2%, destinata a continuare anche nel 2013 per una percentuale stimabile dello 0.7%. "Le difficoltà sul mercato del lavoro", "la debolezza dei redditi nominali" e "la crescente situazione di disagio finanziario", inoltre, molto probabilmente porteranno le famiglie a intaccare i propri risparmi, innescando un circolo vizioso che determinerà "una evoluzione in negativo dei modelli di consumo", che a livello di imprese e di amministrazioni pubbliche significherà una diminuzione degli investimenti fissi lordi del 7.2% per il 2012. Ripresa? Non se ne parla, nel 2013, infatti, secondo gli analisti bisognerà accontentarsi di un "rallentamento della caduta" del -0.9%.