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rosatellum, ecco come funziona


Il Rosatellum, la legge elettorale con cui si voterà il 25 settembre e già utilizzata alle scorse elezioni del 2018, prevede in teoria una soglia di sbarramento al 3 per cento: i partiti che non raggiungeranno questa soglia a livello nazionale non parteciperanno alla distribuzione dei seggi della Camera e del Senato. Ma per come sono strutturati la legge e i collegi, è quasi certo che al Senato, e soprattutto in certe regioni, per le coalizioni o per i partiti che si presentano da soli ci sarà di fatto una soglia di sbarramento “implicita” ben più alta del 3 per cento. Nella sua parte maggioritaria, che assegna un terzo dei seggi, il funzionamento del Rosatellum è piuttosto semplice: vince il candidato o la candidata che prende anche solo un voto in più nei vari collegi uninominali in cui è diviso il territorio nazionale. È nella parte proporzionale, che assegna due terzi dei seggi, che le cose si complicano. La regola generale è che i seggi vengono spartiti tra i partiti e le coalizioni che abbiano superato la soglia di sbarramento del 3 per cento a livello nazionale (o del 20 per cento in una singola regione, un’eccezione pensata per tutelare principalmente i partiti autonomisti).Ma non sarà in realtà così lineare, perché per tradurre una percentuale – quella ottenuta dal voto – in un numero di seggi in parlamento occorre adottare un sistema matematico che produrrà comunque delle approssimazioni.È una questione piuttosto complicata, e può essere utile partire da un esempio. Tre fratelli nell’ultimo anno hanno avuto l’incarico di buttare ogni sera il sacchetto con i rifiuti organici nel bidone condominiale, con la promessa di un premio finale. Dopo 365 giorni, Giulio l’ha fatto 153 volte, Marta 117 e Giovanna 95 volte. Il montepremi complessivo ammonta a 10 macchinine, e i genitori devono decidere come distribuirle. E allora fanno questo ragionamento: 36,5 giorni di sacchetti buttati, 365 diviso 10, corrispondono a una macchinina. Dividono quindi i giorni complessivi di adempimento dei propri obblighi casalinghi dei figli per 36,5; a Giulio toccherebbero 4,19 macchinine, a Marta 3,21, a Giovanna 2,60. Ma non si possono rompere le macchinine, quindi i genitori prendono i numeri interi: a Giulio 4 macchinine, a Marta 3 e a Giovanna 2; avanza una macchinina. Decidono di darla a chi, dopo la divisione, ha la parte decimale che si avvicina di più all’intero successivo. In questo caso Giovanna, a cui avanza uno 0,60 contro lo 0,19 di Giulio e lo 0,21 di Marta: in pratica è quella che si è avvicinato di più a meritarsi un’altra macchinina intera, La spartizione dei seggi nei collegi avviene seguendo lo stesso principio