tanto per esserci

perché si formano le code in autostrada ?


 Le code fantasma sono state spesso riprodotte in condizioni sperimentali che permettono di comprenderne la dinamica e le ragioni, generalmente difficili da scorgere in condizioni normali. Gli esperimenti mostrano che, anche lungo un percorso circolare privo di ostacoli o interruzioni, le code si formano spontaneamente. E non è nemmeno necessario che ci siano moltissime auto: il traffico anzi sarebbe scorrevole, se gli automobilisti mantenessero costante la velocità e uniforme la distanza dalle altre macchine. Cosa che però non accade, a causa di minime «perturbazioni» nel sistema causate da variazioni individuali nella guida degli automobilisti.Gli studi sulle code fantasma mostrano come queste «onde» di rallentamento possano viaggiare lungo un’autostrada per chilometri. In condizioni di bassa densità il traffico rimane scorrevole perché le piccole perturbazioni nel sistema – come per esempio un automobilista che cambia corsia o che rallenta in curva – vengono «assorbite» dagli aggiustamenti messi in pratica dagli altri automobilisti. Ma se il numero di macchine aumenta e le distanze tra le macchine diminuiscono al di sotto di una certa soglia, il sistema diventa instabile e le piccole perturbazioni vengono amplificate.Il concetto di coda fantasma ha permesso di indebolire per molti aspetti un diffuso e durevole pregiudizio secondo cui a causare i rallentamenti sarebbero sempre gli altri, probabilmente automobilisti con scarse abilità di guida, e mai noi stessi.In un recente sondaggio su tremila automobilisti negli Stati Uniti, il 93 per cento degli intervistati ha affermato di guidare in un modo che ridurrebbe gli incidenti stradali di almeno il 10 per cento. E oltre l’80 per cento si è definito un automobilista migliore rispetto alla media. Come osservava sarcasticamente il comico statunitense George Carlin, morto nel 2008: «Avete mai notato che chiunque stia guidando più lentamente di voi è un imbecille e chiunque stia guidando più velocemente di voi è un folle?».In un certo senso, sintetizzano gli studiosi che si sono occupati del problema, le code fantasma non sono colpa di una sola persona ma di tutte, considerate nel loro insieme. E all’origine delle piccole perturbazioni del sistema, che si traducono poi in file interminabili, potrebbe piuttosto esserci una sopravvalutazione delle proprie abilità di guida e di concentrazione che non le scarse abilità di qualcun altro.Proprio questa sopravvalutazione è ciò che spesso porta gli automobilisti a non mantenere una certa distanza dalle altre macchine e li fa sentire in grado di reagire tempestivamente e in modo appropriato a qualsiasi eventuale rallentamento del traffico. Con il risultato che il più delle volte quegli automobilisti sono costretti a frenare per evitare di fatto un tamponamento, comportamento che accresce e prolunga l’onda del rallentamento lungo la coda. Così come la accresce la tendenza ad accelerare troppo rapidamente dopo un rallentamento e frenare di nuovo bruscamente, generando a catena altri cicli di brusche frenate da parte di chi sta dietro.Facciamo  tutti quindi qualche riflessioneacer