tanto per esserci

PrintListener


La continua evoluzione delle tecnologie non sempre porta buone notizie. Con l’avanzare dei mezzi a disposizione, anche ciò che sino a ieri sembrava sicuro all’improvviso non lo è più. Soprattutto quando sono in ballo la nostra privacy e la nostra sicurezza. O quelle di siti, istituzioni o altro che si occupano dei nostri dati. L’ultimo allarme, un po’ a sorpresa, riguarda l’uso delle impronte digitali per accedere ai dispositivi. A cominciare da quelli più semplici, come i cellulari, sino ad arrivare a quelli più complessi. Credevamo che almeno le impronte dei nostri polpastrelli appartenessero solo a noi e che fossero inviolabili. Se c’era un metodo considerato sicuro per proteggere i nostri dati era proprio quello. Ma da oggi non è più così. E il motivo è veramente incredibile, quasi fantascientifico per le persone comuniUn team di ricercatori cinesi e americani, infatti, ha scoperto un nuovo attacco al sofisticato sistema di identificazione delle impronte digitali. Grazie a un sistema altrettanto sofisticato, gli hacker sono in grado di bypassare il blocco-impronta semplicemente grazie al suono prodotto dal dito che viene trascinato sullo schermo di identificazione. Questo attacco ai sistemi è chiamato PrintListener e introduce nuovi livelli di vulnerabilità. Il che è un grosso problema, anche considerando che il mercato della sicurezza biometrica basato sulle impronte è in grande sviluppo e in pochi anni arriverà a valere 100 miliardi di dollari. Ma la nuova scoperta potrebbe cambiare molte cose