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un graditissimo regalo di Martina

-by

 

Premio 10 e lode

ringrazio con tanto affetto per il premio

con la seguente motivazione assegnatomi da

 donne e.... 

Al blog "TANTO PER ESSERCI"  di una persona speciale.

http://blog.libero.it/ashla/

 

PREMIO Award Brillante

donatomi dalla cara amica Silvana

del blog : SGATTAIOLANDO

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 

 
 

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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece  pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori...  ti lusingheranno sempre

 
 

Messaggi di Luglio 2022

togliamoci un po' di scocciature

Post n°1185 pubblicato il 28 Luglio 2022 da acer.250
 

 

 

Da ieri ci si può iscrivere il proprio numero di telefono al Registro pubblico delle opposizioni, il servizio gratuito che permette di non ricevere più telefonate pubblicitarie. Le società di telemarketing, quelle da cui si riceve questo genere di chiamate, dovranno smettere di contattare i potenziali clienti che avranno inserito il numero in queste liste. Fino a oggi poteva essere fatto solo con i numeri fissi, ma un decreto del presidente della Repubblica entrato in vigore lo scorso 13 aprile ha incluso anche i telefoni mobili.

Ci sono tre modi per iscrivere il proprio numero di telefono al Registro delle opposizioni: compilando un modulo online direttamente sul sito del servizio; chiamando un numero verde (800 957 766 da fisso, 06 42986411 da mobile); oppure inviando l’apposito modulo di iscrizione all’indirizzo mail “iscrizione@registrodelleopposizioni.it”. Ogni persona può iscrivere fino a 5 numeri di telefono.

L’iscrizione al Registro delle opposizioni annulla tutti i consensi alla pubblicità e alla cessione a terzi dei propri dati personali (tra cui il numero di telefono) che si sono dati nel corso degli anni. Le chiamate non desiderate diventeranno illegali entro 15 giorni dall’iscrizione.

Normalmente i call center possono contattare qualsiasi numero telefonico, ma solo se hanno ricevuto il consenso a utilizzarlo per fini promozionali da parte dell’utente che ne è il proprietario. Il problema è che ottenere quel consenso è semplicissimo: la richiesta è contenuta in molti dei moduli che bisogna compilare per l’accesso a vari servizi, e spesso viene approvata distrattamente o senza troppa consapevolezza. Per questo sarà anche possibile iscrivere il proprio numero al Registro delle opposizioni più volte, per eliminare autorizzazioni date inavvertitamente dopo la prima iscrizione.

acer

 

 
 
 

Ecco le app per trovare i bagni nelle città

Post n°1184 pubblicato il 26 Luglio 2022 da acer.250
 

 

Negli ultimi anni in vari paesi del mondo sono staei create nuove app fatte apposta per trovare i bagni pubblici: sono diventati piuttosto popolari perché hanno risposto a un’esigenza diffusa nelle città.

A chiunque abbia trascorso qualche ora in giro per una qualsiasi città sarà capitato almeno una volta di dover pagare una consumazione in un bar o in un locale semplicemente per poter chiedere di usare il bagno. Oppure di entrare in un negozio e chiedere se fosse possibile usare quello al suo interno, per sentirsi spesso dire che è riservato ai dipendenti, o semplicemente che non c’è.

In molte città i bagni pubblici sono considerati troppo pochi rispetto alle esigenze delle tante persone che in quella città vivono e circolano ogni giorno. Altre volte i bagni pubblici sono semplicemente difficili da trovare, a meno che non si sappia già dove sono, o perché li si è già usati o perché si conosce molto bene la città.

Per risolvere questo problema, negli ultimi anni, molte persone hanno elaborato in modo autonomo una serie di strumenti per i quali sono state molto utili le possibilità di creare delle app. 

Tra le app, alcune di quelle fatte per trovare i bagni in città sono Flush, Toilet Finder o TripToilet (funzionano tutte e tre anche in Italia). Flush permette di localizzare la propria posizione e vedere tutti i bagni presenti nei paraggi, indicati con simboli sulla mappa. Sotto la mappa c’è l’elenco, e di fianco a ogni bagno è indicato se è a pagamento, per esempio, o se è accessibile alle persone con disabilità. Anche Toilet Finder permette di fare una cosa simile, indicando l’esatta distanza dal punto in cui ci si trova al bagno, e permette anche di lasciare una valutazione al servizio utilizzato; TripToilet, invece, è stata pensata appositamente per viaggiatori e turisti e permette di impostare una serie di filtri, per esempio per cercare un bagno in un tipo di luogo particolare in cui si vorrebbe andare.

 

 
 
 

grano sul filo del rasoio

Post n°1183 pubblicato il 22 Luglio 2022 da acer.250
 

Venerdì pomeriggio è stato firmato un primo accordo per sbloccare circa 20 milioni di tonnellate di grano ferme nei porti dell’Ucraina da mesi dopo l’invasione russa. L’accordo è stato raggiunto grazie alla mediazione del governo turco, che da settimane sta cercando di far dialogare le due parti. Due delegazioni di Ucraina e Russia sono andate a Istanbul, in Turchia, per incontrare separatamente una delegazione del governo turco e firmare l’accordo, alla presenza del segretario generale dell’ONU António Guterres e del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. 

Russia e Ucraina non hanno firmato assieme, né hanno firmato lo stesso documento. Nel corso di una breve cerimonia, i rappresentanti dei due paesi hanno firmato separatamente due documenti «speculari» in cui l’altro firmatario era la Turchia, che ha fatto da garante dell’accordo, ma non hanno firmato tra di loro. Questo peculiare sistema è uno dei primi segnali che l’accordo, benché sia ovviamente uno sviluppo positivo, debba per ora essere valutato con estrema cautela: le due parti non si fidano l’una dell’altra, e potrebbe bastare pochissimo per farlo saltare.

 
 
 

È finita … ora comincia

Post n°1182 pubblicato il 21 Luglio 2022 da acer.250
 

 

Come prevedibile si apre il sipario sul teatrino della politica giullaresca di questo paese. L’applauso a Montecitorio in effetti è stato imbarazzante, ma che a farlo notare sia stato proprio Enrico Letta, il segretario del partito che fucilò la candidatura di Prodi al Quirinale dopo la standing ovation all’assemblea nazionale lo è ancora di più. Stia zitto almeno, torni in Francia e non lo rimpiangeremo: promesso !

Intanto si scatena la ritorsione dei mercati (fino a ieri si limitavano a minacciare) che intendono punire un’Italia che ambisce ad autodeterminarsi col voto e che pretende di svincolarsi dal commissariamento euroatlantico. Ne vedremo delle belle. 

I motivi per gioire in effetti non mancano: finalmente cade un governo di feroci e pericolosissimi liquidatori. Finisce una legislatura che ha inferto umiliazioni pesantissime all’immagine dell’Italia. Siamo stati costretti a vederne di tutti i colori: dalla vergogna dei lockdown, del green pass, alla corsa servile alle armi per compiacere il rincoglionito alla guida della Casa Bianca. 

Ma poi chi avrebbe mai pensato di trovarsi Di Maio alla Farnesina? Da tempo si parlava di quanto scadenti fossero le nostre classi dirigenti, ma che abbiamo fatto di male per dover patire un’onta del genere? E cosa ha fatto di male l’Italia al punto da dover avere a capo del ministero dell’istruzione una che puntò tutto sui banchi con le rotelle? Senza contare quell’altra che mettendo i piedi sulla scrivania pensava di lottare per i diritti delle donne. E poi Brunetta, la Gelmini… Dio santo! 

Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: è finita e molti di questi individui dovranno provare l’ebrezza di cercarsi un posto di lavoro, magati dopo aver sputato il sangue su qualche libro come tante italiane e tanti italiani fanno ogni giorno. Poco da illudersi comunque: molti di loro si saranno certamente assicurati un qualche futuro vendendosi nei lunghi e bui mesi di quest’ultimo governo. Un governo che di danni ne ha fatti tanti, tantissimi, e il mondo del lavoro non li conta più: povero e precario come mai nella sua storia nazionale. 

Gli italiani finalmente si esprimeranno nelle urne, nonostante lo sdegno espresso in prima pagina dai molti giornali diretti da squallidi servi, e forse la maledetta idea delle larghe coalizioni possiamo sperare di essercela lasciata alle spalle e dinanzi a noi, chissà, si apre una nuova stagione di politica, di governi politici, che possa magari vedere ridimensionata la figura del regista del colle. Speriamo, impegniamoci perché accada. 

È vero quello che alcuni affermano e condivido la loro preoccupazione: non siamo pronti. Le forze politiche autenticamente votate alla Costituzione non hanno ancora maturato una forza tale da consentire loro di candidarsi credibilmente alla guida del paese, ma sono convinto potranno dare il loro contributo ed ambire ad una rappresentanza parlamentare frutto di un’evidente mandato popolare. Dobbiamo impegnarci tutti perché anche questo accada.

 
 
 
 
 

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