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AGENZIA DI VIAGGI


Non capiva cosa accadesse ogni qualvolta si trovava di fronte a Marcella, la ragazza dell'agenzia dove andava a prendere i biglietti ogni qualvolta gli occorresse di partire.Tra lui e Marcella non c'era lo spazio, l'aria, ma qualcosa che diventava spesso, saturo, qualcosa che vibrava, pulsava, qualcosa che aveva consistenza. Come un campo elettrico, o un campo magnetico, comunque un qualcosa attraversato da linee di tensione, di emozioni, di attrazioni.A lungo non aveva dato peso alla cosa, stupendosi che tale campo si attivasse ogni qualvolta c'era questo incontro.Prima di fare qualsiasi cosa, a lungo si interrogo' sull'opportunita' e sulla sensatezza: ma non ci si sottrae poi cosi facilmente a qualcosa che pulsa e ci chiama.Ma come avrebbe potuto fare?Telefonarle, "Pronto sono quel signore che...": la cosa lo imbarazzava, e gli sembrava che non lo portasse da nessuna parte.Mandarle dei fiori in agenzia? Ma a nome di chi? E cosa avrebbe prodotto? Aspettarla alla chiusura, di sera o a mezzogiorno:ma si sentiva rituffare in un passato troppo lontano-quando si aspettavano le ragazze all'uscita da scuola- per poterlo disseppellire.Spero' nel destino, e non ci volle molto tempo prima che questo intervenisse, in un modo inaspettato: ma in quale modo? Non lo sapremo mai perche' a quel punto la narrazione si interruppe, ma nessuno ci vieta di fare delle supposizioni: forse il protagonista muore e si interrompe cosi la storia promessa; forse la ragazza, che a sua volta si era interessata a lui, trova il modo di entrare in contatto; forse lei ha il coraggio di avviare un approccio in modo inaspettato; ma in quale modo?Forse questo e' solo un racconto, e non una cronaca di un fatto avvenuto, e niente vieterebbe un brusco salto di genere, dalla fantascienza, al giallo, al noir...ma no.. ma no... come si fa a contattare Marcella senza rifugiarsi nel letterario e nell'assurdo, e senza consolarsi con l'idea di aver scritto un racconto magari originale....ecco... miracolo, la narrazione riprende......Il destino non aveva ancora saputo dare segno si se', pago della digressione, si paleso': quale modo piu' inaspettato di dare a Marcella questo racconto chiuso in una busta....spedirlo magari per posta all'agenzia di viaggi....all'attenzione della Sig.na Marcella....e un numero di telefono in basso, al quale - se non teme la delusione - farsi chiamare... o meglio un fermo posta.Sono passato gli anni, vado sempre a comprare i biglietti all'agenzia. Incontro Marcella, il clima e le emozioni sono sempre gli stessi...Una volta o l'altra avro' il coraggio di comprare il francobollo.