Buongiorno a tutti, la frase di oggi, cioè quella a cui voglio ispirarmi e sulla quale voglio concentrarmi, quasi fosse un koan è: "il cavallo non deve conoscere brutalità, bensì fermezza"(cfr. "http://ridingthesaddle.spaces.live.com/blog/cns!2E7256738242C77F!702.entry") chi l'ha detta? certamente non io, ma qualcuno molto più in gamba di me! :) (fate una ricerchina)... io sinceramente sto sperimentando quanto affermato in questa frase, e noto ogni giorno dei miglioramenti. Avverto sempre più, che il rapporto con le mie "bestiacce" è migliore... ci vuole pazienza, con un essere dotato di grande sensibilità, capace di colpire solo per paura... quanti sforzi per conquistare la sua fiducia... quanti sforzi per imporci come figura fedele ed irremovibile... Il cavallo segue la logica del branco è dunque importante fare in modo che sia lui a scegliere di seguirci, deve essere lui ad eleggerci come elemento dominante della sua vita... nel branco ogni cavallo ha un suo posto e ogni giorno avviene la conferma dei ruoli sociali, così, ogni giorno la scala gerarchica può subire dei mutamenti sicchè ogni elemento del branco elegge l'elemento dominante(che in genere, ma non sempre, è il più anziano)... esiste nel branco fiducia, necessaria per venire incontro ad un bisogno molto più egoistico, la salvaguardia della propria identità... allora, messe a monte certe considerazioni, mi viene da pensare che, quando sono io con i cavalli, non mi devo pensare quale uomo, ma devo diventare cavallo... nel modo di comunicare, che non può essere a parole, ma deve essere fatto di sguardi, movimenti, tatto... e davvero... posso confermare che funziona e funziona non solo come canale comuicativo, verso un essere dotato di un altro linguaggio, ma funziona anche come mezzo esplorativo della propria personalità... infatti, siamo noi a dover "regredire"(brutta parola, forse è più giusto dire "evolvere")... nel modo di porci, un po come si fa giocando con i bimbi, che non hanno il linguaggio degli adulti... beh, in conclusione, mi sento di affermare con forza un concetto: "il cavallo può svolgere un ruolo importante soprattutto nella scoperta e modifica della propria personalità e solo chi prova a cambiare punto di vista, imparando ad evitare brutalità verso questo essere sensibile, può dire di aver iniziato un viaggio, un lungo ma bellissimo viaggio alla scoperta di un modo diverso di vedere le cose" Buona giornata a tutti. grazie per la pazienza. :) -whispererJin-
della comunicazione non verbale...
Buongiorno a tutti, la frase di oggi, cioè quella a cui voglio ispirarmi e sulla quale voglio concentrarmi, quasi fosse un koan è: "il cavallo non deve conoscere brutalità, bensì fermezza"(cfr. "http://ridingthesaddle.spaces.live.com/blog/cns!2E7256738242C77F!702.entry") chi l'ha detta? certamente non io, ma qualcuno molto più in gamba di me! :) (fate una ricerchina)... io sinceramente sto sperimentando quanto affermato in questa frase, e noto ogni giorno dei miglioramenti. Avverto sempre più, che il rapporto con le mie "bestiacce" è migliore... ci vuole pazienza, con un essere dotato di grande sensibilità, capace di colpire solo per paura... quanti sforzi per conquistare la sua fiducia... quanti sforzi per imporci come figura fedele ed irremovibile... Il cavallo segue la logica del branco è dunque importante fare in modo che sia lui a scegliere di seguirci, deve essere lui ad eleggerci come elemento dominante della sua vita... nel branco ogni cavallo ha un suo posto e ogni giorno avviene la conferma dei ruoli sociali, così, ogni giorno la scala gerarchica può subire dei mutamenti sicchè ogni elemento del branco elegge l'elemento dominante(che in genere, ma non sempre, è il più anziano)... esiste nel branco fiducia, necessaria per venire incontro ad un bisogno molto più egoistico, la salvaguardia della propria identità... allora, messe a monte certe considerazioni, mi viene da pensare che, quando sono io con i cavalli, non mi devo pensare quale uomo, ma devo diventare cavallo... nel modo di comunicare, che non può essere a parole, ma deve essere fatto di sguardi, movimenti, tatto... e davvero... posso confermare che funziona e funziona non solo come canale comuicativo, verso un essere dotato di un altro linguaggio, ma funziona anche come mezzo esplorativo della propria personalità... infatti, siamo noi a dover "regredire"(brutta parola, forse è più giusto dire "evolvere")... nel modo di porci, un po come si fa giocando con i bimbi, che non hanno il linguaggio degli adulti... beh, in conclusione, mi sento di affermare con forza un concetto: "il cavallo può svolgere un ruolo importante soprattutto nella scoperta e modifica della propria personalità e solo chi prova a cambiare punto di vista, imparando ad evitare brutalità verso questo essere sensibile, può dire di aver iniziato un viaggio, un lungo ma bellissimo viaggio alla scoperta di un modo diverso di vedere le cose" Buona giornata a tutti. grazie per la pazienza. :) -whispererJin-