il bagnasciuga

accaventiquattro


Accidenti a me ! E' passato così tanto tempo che non mi ricordo nemmeno più bene come si fa a scrivere qui.Era abbastanza scontato che una volta recuperata la salute mi sarei ributtata in pieno nelle attività che giocoforza avevo dovuto abbandonare o quantomeno lasciare indietro.Come se non bastasse mi sono complicata le giornate in modo tale che la sera sono sempre sfinita e non ho più tempo per altro che non sia la mia "nuova vita".Ma andiamo con ordine.Anni fa qualcuno mi disse che ero una pazza ed un' illusa a buttare all' aria la mia vita a quarantotto anni e che non ce l' avrei fatta.Non è stato facile per una come me, timorosa di tutto, spaventata dal futuro, attaccata perfino alla stagnola dei cioccolatini se ci avevo appiccicato un ricordo, piegata dal male quotidiano ma ormai familiare.Ma era questione di vita o di morte ed io ho deciso che volevo vivere per i miei figli e per me stessa.La vita mi ha regalato una seconda opportunità e non me la sono lasciata scappare. Con il cuore pieno di gratitudine, consapevole che non succede a tutti, ho ricominciato tutto con un nuovo amore, sei figli da crescere e un lavoro da cercare.Fino ad allora avevo fatto la moglie e la mamma a tempo pieno ma il mantenimento che il mio exmarito mi ha sempre regolarmente dato non bastava a coprire le spese e così ho fatto la colf e la "tata tuttofare" in alcune famiglie. Poi per tre anni ho assistito i miei genitori ormai bisognosi di tutto. Tre anni difficili, pieni di sofferenza ma anche di felicità, tre anni che sono quelli spesi meglio di tutta la mia esistenza.Infine a settembre, nonostante i problemi di salute, mi sono reinventata di nuovo babysitter di due bimbetti che tutte le mattine sveglio, preparo e porto all' asilo per poi riprenderli a ora di pranzo e stare con loro fino al rientro della mamma.E' un lavoro che mi spezzetta la giornata, che una volta a settimana mi impegna fino a sera, che si dilata quando stanno male, che mi lascia libero il tempo che mi occorre per gestire, più o meno, la mia famiglia, che mi piace da morire! Ci può essere qualcosa di meglio che essere pagata per fare la nonna? Leggo libri, invento fiabe, consumo montagne di fogli per disegnare principi, cavalieri, castelli, macchinine, camion e garage, costruisco marionette, faccio fiorire rose di pasta di sale e fiori di carta, lavo manine sporche di pennarello e stiro di nuovo magliettine così piccole che il ferro fa fatica a starci dentro. Cosa volere di più?Già perchè a me non è bastato.Da quattro anni un posto importante nella vita mia e del mio compagno l' ha preso l' impegno in una associazione di volontariato che si occupa di disturbi specifici dell' apprendimento, più brevemente indicati tutti con il termine dilessia.Un impegno che ci ha visto rimetterci a studiare, andare a convegni, corsi, seminari e workshop, rispolvere i nostri precedenti studi, lui è maestro e io mi sono fermata ad un passo dalla laurea in ingegneria per due volte,per metterli a servizio delle necessità di tanti bambini che ho giurato di non voler vedere soffrire come hanno sofferto i miei figli, soprattutto Cucciolo. Oltre alle diverse iniziative che abbiamo cercato di realizzare, quest'anno, grazie a due professioniste splendide e preparatissime che  fanno parte della nostra piccolissima sezione locale dell' associazione nazionale, ha preso il via un doposcuola per aiutare questi meravigliosi bambini ad imparare come poter raggiungere buoni risultati nello studio.Tutto bellissimo ma tutto maledettamente complicato da progettare, rendicontare, documentare, inventare, realizzare. Così il mio tempo al computer è pieno di facebook per parlare giornalmente con le due bravissime professioniste che però non sono nella mia stessa città ,pieno di mail da e per la sede nazionale, pieno di mappe, giochi didattici, relazioni, fatture, corsi, eventi e predisposizione di materiali per i nostri meravigliosi bimbi del doposcuola.Io che contavo i giorni che mancano all' uscita di Cucciolo dalla scuola dicendo che finalmente, dopo ventiquattro anni trascorsi ininterrottamente dentro la scuola come genitore, "vado in pensione" ho trovato il modo per starci ancora dentro fino al collo e tre volte a settimana, quando non faccio la nonna dei nipoti degli altri, faccio la nonna che aiuta a fare i compiti.Felicissima di farlo.