il bagnasciuga

Un anno in fuga


Un anno, è passato un anno ... quasi.Dopo tanto fuggire da me stessa rieccomi qui con un pugno di mosche in mano.Ancora una volta ho constatato che i problemi non scompaiono se non li affronto.Non so come facesse mia madre e come faccia mia sorella.Mamma diceva, fa tanto Forrest Gump vero?, mamma diceva sempre che se lei non ne era a conoscenza i problemi non esistevano e così non chiedeva niente, preferiva non sapere. Lo stesso fa mia sorella che anche in questo le somiglia.Io ho provato ad ignorarli ma loro sono sempre lì, forse perchè io so.Comunque sia, conosciuti o no, molti dei guai che mi affliggono e mi obbligano alla camomilla serale sono assolutamente fuori dal mio controllo, non dipendono da me ed io posso fare poco o niente per cambiare il corso delle cose.Posso imparare a conviverci.Per un pò ho ripreso la psicoterapia. Un fallimento! Forse perchè mi sono resa conto che in fondo facevo tutto da sola, non avevo bisogno di qualcuno seduto dall' altra parte della scrivania.Quello di cui ho bisogno è il coraggio di ascoltarmi, di lasciare che il mio cuore parli, mi parli di me, il coraggio di ascoltare il silenzio.Forse a parlarmi non sarà il mio cuore.Per questo sono scappata, per questo scappo, per questo riempio il silenzio delle voci vuote di facebook, una rotellina girata avanti ed indietro e stordirmi in link e parole che non parlano.Ho paura del silenzio.Ho paura di ascoltare la voce dei miei demoni.Ma ho ancora più paura che nel silenzio parli Dio.