il bagnasciuga

Stessa spiaggia stesso mare


Sally e Rerun hanno terminato i loro esami, ora manca solo il colloquio orale di Cucciolo. Intanto io mi crogiolo fino in fondo nell' ansia e nel malumore che il mio progetto di mini vacanza mi ha provocato.Che fine ha fatto l' eccitazione per i tanto desiderati giorni di mare, per la libertà dagli orari e dagli impegni consueti, per le lunghe passeggiate solitarie sulla spiaggia all' alba che tanto mi sono mancate in questi ultimi anni?Pensavo che avrei atteso con gioia ed entusiasmo il passare dei giorni che mi separano dal godermi finalmente i miei nipotini ed invece mi sono ritrovata invischiata in una ragnatela di ricordi, rimpianti, malinconia, ferite riaperte e assenze di nuovo dolorose.In fondo era prevedibile visto che il luogo in cui trascorrerò la prossima settimana è stato da sempre la meta delle vacanze estive della mia famiglia ed è per me una seconda "casa", l' unica città, oltre quella di residenza, in cui non mi perdo e non sono costretta a percorrere itinerari rettilinei per non perdere la via del ritorno.Da qualche parte, dentro chissà quale scatola, conservo le foto di mia mamma ragazza che, sotto lo sguardo severo e vigile dei suoi zii, sfoggiava costumi audacissimi per l' epoca proprio su quella spiaggia.
E sulla stessa spiaggia parecchi anni dopo, dopo le prime vacanze a Ostia e poi a Rimini, abbiamo giocato io e mia sorella per molte estati insieme a cugini e amici sotto lo sguardo sempre più vigile ed attento man mano che crescevamo di genitori, zii e nonni che, chi come noi in appartamenti presi in affitto, chi in albergo, chi in pensione, condividevano con noi la passione per quella località balneare così vicina, attrezzata e accogliente.Lì mia nonna materna mi ha insegnato a fare la spesa quando ero così piccola da restare a bocca aperta e occhi spalancati quando lei pesava le cose con gli occhi e se doveva prendere un chilo di pesche, quelle che metteva nel cestino e poi sulla bilancia erano sempre esattamente un chilo. Lì ho imparato a pattinare e a giocare a tennis, a fare promesse lunghe un' estate  e a non credere agli amori nati tra un jukebox e una cabina.Sempre lì sono tornata ormai mamma con un numero di anno in anno crescente di figli e nipoti, con i miei genitori a dare una mano a noi due figlie alle prese con biberon, pannolini, passeggini, creme solari prima e spasimanti, ragazzine, cuori infranti e voglia di libertà da arginare poi. E con mariti sempre più lontani seppur presenti e nubi nere che si addensavano all' orizzonte.
Fino a quelle ultime due estati quando ormai delle famiglie mia e di mia sorella erano rimasti solo i cocci ed i nostri pensieri erano divisi tra la voglia di normalità e la malattia di papà, rimasto per forza di cose a casa con mamma.Estati felici, spensierate, estati disperate.Poi la vita, che comunque continua e ti porta dove dice lei, mi ha regalato la luce ed il mare della Sicilia prima del buio e dell' apparente assenza delle mie due colonne portanti.Ora inizia una nuova fase, ora sono io la nonna e spero di essere all' altezza di chi mi ha preceduto in questo ruolo, spero di regalare ai miei nipoti ricordi che li accompagnino, che li consolino, ricordi da ritrovare nel colore degli oleandri o dentro una scatola di conchiglie.