il bagnasciuga

Nella calza della Befana


Nella calza della Befana ho trovato un bel regalo. In realtà ce l'ho messo dentro io ai primi di Novembre quando, con una decisione tanto repentina quanto irresponsabile, ho fatto prenotare a Scuttle i biglietti per una visita alla Galleria Borghese.                
C' ero stata molti anni fa con mio padre in occasione di un paio di visite mediche che dovevo fare a Roma. Tra una visita e l'altra ci regalammo una non programmata estasi davanti alle sculture di Gian Lorenzo Bernini. Il tempo era poco e così non vedemmo altro.Mi ripromisi di tornarci presto ma quando le cose le hai a portata di mano è proprio il momento in cui le hai più lontane e così di rinvio in rinvio sono passati gli anni ma non è passato il desiderio. Scuttle non c'era mai stato e come lui i miei figli e secondo me questa era una mancanza imperdonabile per degli studenti dell' Accademia di Belle Arti così domenica siamo andati a Roma.Per la prima volta ho abbandonato la mia "teoria dello stupore" che fa sì che vada ovunque senza nessuna precedente preparazione e senza sapere cosa c'è da vedere o dove vederlo, e ho passato un pomeriggio sul sito della Galleria stampando un elenco dettagliato di tutto quello che non potevamo assolutamente perderci.
Siamo arrivati con notevole anticipo e, complice una splendida e tiepida giornata di sole, abbiamo passeggiato per il giardino godendoci ogni meraviglia compresi i narcisi e i giacinti già fioriti. Per Cucciolo, abituato alle dimensioni minime dei giardini che nelle piccole città vengono pomposamente definiti parchi, è stata una sorpresa essere in un autentico parco con tanto di lago e piazza inclusi.Sbrigati tutti gli adempimenti burocratici e di sicurezza ci siamo messi in fila e ho ripreso a leggere e rileggere i miei appunti come avevo fatto durante il viaggio, senza riuscire a memorizzare niente, e come ho continuato a fare una volta entrati, stanza per stanza.Abbiamo visto tutto: prima metà delle stanze del piano inferiore, poi la pinacoteca al piano superiore mentre gli altri finivano il giro così abbiamo evitato che ci fosse troppo affollamento, poi le rimanenti stanze del piano inferiore fino all' ultima, quella contenente i quadri di Caravaggio.Sempre consultando i miei fogli. Visto anche l'ultimo degli imperdibili capolavori mi sono finalmente rilassata e ho smesso di leggere, cercare, guardare, rileggere e così via.Ferma davanti ad una tela, con le braccia abbandonate lungo i fianchi ed i fogli penzoloni ho finalmente smesso di guardare e ho iniziato a sentire, poco dopo ero dentro il quadro, poi è stato il quadro ad essere dentro di me e le lacrime sono rotolate giù senza che potessi frenarle. Mi sentivo ridicola, sentivo su di me lo sguardo perplesso dell'addetta alla sorveglianza ma non mi importava. Cucciolo mi ha abbracciato. Sally mi ha sorriso con approvazione. Ho rifatto il giro della stanza ed era tutto diverso, tutte quelle tele, prima mute, provocavano emozioni, evocavano sapori, odori, ricordi. Non sarei più uscita di lì e per farlo ho dovuto rimettermi a leggere i miei fogli ma solo per il tempo necessario a varcare la soglia di quella stanza e decidere di rifare tutto il giro con i miei nuovi occhi. E' stato bellissimo. La gente ormai era tutta al piano di sopra e abbiamo potuto avvicinarci alle opere esposte fino quasi a toccarle, gustarne i particolari, riempirci di tutto quello che vedevamo. Dimenticata la caccia ai capolavori, ogni cosa anche la più piccola conquistava un posto nei ricordi facendo nascere il me il bisogno di tornare con più tempo, con più calma e soprattutto senza fogli da leggere.