Spesso rimpiango il passato. Forse perchè del passato ricordo solo le cose piacevoli e lo avvolgo col profumo del ricordo che cambia in meglio, come cantava Guccini.Non sono poi nemmeno tanto vecchia ma ho assistito a cambiamenti enormi come se il mondo avesse ingranato la quinta e tutto stesse cambiando a velocità sempre maggiore. Anche la vita di una semplice casalinga.Da bambina amavo venire in questa casa dove ora abito. Era la casa dei miei nonni paterni, che adoravo e a cui devo moltissimo. L'aveva costruita mio nonno al tempo delle Sanzioni, quindi circa ottanta anni fa, per la sua famiglia, quella di suo padre e quella dei suoi suoceri. Quando ci scorrazzavo io era abitata dai miei nonni al pianterreno, dalla sorella di mio nonno con la figla rimasta vedova giovanissima e suo figlio al secondo piano, mentre il primo piano era stato venduto durante la guerra. C'erano locali condominiali e stanze che non esistono più nelle case di oggi.Il locale dei "vaschetti", due grandi vasche di cemento dove la donna che veniva a fare il bucato a turno lavava le lenzuola delle tre famiglie per poi stenderle sulla terrazza all'ultimo piano. Questa era all'epoca considerata una gran comodità rispetto alle altre lavandaie che lavavano i panni al fiume.
I bei tempi andati
Spesso rimpiango il passato. Forse perchè del passato ricordo solo le cose piacevoli e lo avvolgo col profumo del ricordo che cambia in meglio, come cantava Guccini.Non sono poi nemmeno tanto vecchia ma ho assistito a cambiamenti enormi come se il mondo avesse ingranato la quinta e tutto stesse cambiando a velocità sempre maggiore. Anche la vita di una semplice casalinga.Da bambina amavo venire in questa casa dove ora abito. Era la casa dei miei nonni paterni, che adoravo e a cui devo moltissimo. L'aveva costruita mio nonno al tempo delle Sanzioni, quindi circa ottanta anni fa, per la sua famiglia, quella di suo padre e quella dei suoi suoceri. Quando ci scorrazzavo io era abitata dai miei nonni al pianterreno, dalla sorella di mio nonno con la figla rimasta vedova giovanissima e suo figlio al secondo piano, mentre il primo piano era stato venduto durante la guerra. C'erano locali condominiali e stanze che non esistono più nelle case di oggi.Il locale dei "vaschetti", due grandi vasche di cemento dove la donna che veniva a fare il bucato a turno lavava le lenzuola delle tre famiglie per poi stenderle sulla terrazza all'ultimo piano. Questa era all'epoca considerata una gran comodità rispetto alle altre lavandaie che lavavano i panni al fiume.