il bagnasciuga

Salite e discese


E quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita.Ho una nuova salita da affrontare.Sally si arrabbia quando i problemi suoi o dei suoi fratelli diventano miei problemi, quando mi faccio travolgere da cose su cui non ho alcuna possibilità di intervenire.Non posso farci niente, i problemi dei miei figli sono "fatti miei" e non serve a niente che loro cerchino di non farmi sapere quello che li preoccupa rispondendo con uno sbrigativo "Niente" alla mia eterna domanda "Cos'hai?"Cucciolo ha una nuova salita da affrontare.E mentre lui sale io sprofondo.Nelle domande, nei perchè, nei dubbi, nelle paure, nei sensi di colpa, nella ricerca di un perchè che probabimente non esiste.Fino a che punto le scelte dei figli ci riguardano?Finchè vivono con noi, volenti o no, ci riguardano.E' normale che una madre si interroghi sull'identità sessuale dei propri figli?Io non me ne sono mai preoccupata più di tanto"Sarà un problema di chi se la/o sposa, a me interessa che stia bene." Li ho osservati crescere senza preoccuparmi di farli giocare con giocattoli ritenuti da maschio o da femmina, secondo l'opinione più comune, coinvolgendoli tutti nelle faccende domestiche, lasciando che indossassero le mie scarpe e i miei abiti.
Lucy e Sally sono sempre state molto femminili.I miei quattro moschettieri invece mi hanno fatto chiedere, ora l'uno ora l'altro, se avrei avuto a che fare con una nuora o un genero. Non che la cosa abbia mai costituito per me un problema, a me ha sempre interessato la loro serenità e sono sempre stata pronta ad accogliere con amore qualsiasi persona avessero amato.Ma la salita che Cucciolo mi ha messo davanti qualche anno fa non me l'aspettavo e dentro di me ho segretamente sperato che cambiasse idea, che si fosse sbagliato, che le cose non stessero come pensava lui.Ho preso tempo.Gli ho fatto prendere tempo.Gli ho chiesto di finire prima gli studi.Lo ha fatto. Quasi.Ha iniziato la salita quando ormai mancavano solo due esami e la tesi.A volte l'ho accompagnato.Sempre con la segreta speranza che gli dicessero che si era sbagliato, che la strada da fare è un'altra, molto meno faticosa e impegnativa.A maggio si è laureato.Un primo pezzetto di salita lo ha fatto e non gli hanno detto che si è sbagliato, anzi. Ma lui non poteva essersi sbagliato, è sempre stato così lucido, realista, con i piedi per terra e poco incline a farsi trasportare da emozioni e sentimenti.Così diverso da me, così simile a mia madre.E come discutevo e litigavo con mia madre ora battaglio con lui.E con me stessa.