il bagnasciuga

La ricerca delle mie radici


Mi sono fissata.E quando mi fisso sono dolori perchè finchè non trovo quello che cerco non riesco a pensare ad altro.Così in un Avvento attraversato dal Grinch, tra fantasiosi preparativi per un Natale che non ci sarà ma noi lo festeggeremo lo stesso, io spulcio le liste degli emigrati italiani e rovisto tra fotografie e vecchie carte.Ho tanti, troppi buchi nel passato e una necessità assoluta di colmare i vuoti dei racconti di genitori e nonni.
Una telefonata dell'anziana sorella di mia madre mi ha aperto un mondo, non le avevo mai chiesto niente chissà perché, in una manciata di minuti ha messo un po' d'ordine nel mio mosaico di ricordi mescolati o mancanti. Salta così fuori il ritratto di nonno violinista a Philadelphia, di uno zio dongiovanni al Lido di Venezia e un altro ucciso giovanissimo dai tedeschi mentre in bicicletta faceva le consegne della farina. Zia è un'autentica miniera di informazioni. Ci lasciamo con la promesssa di vederci prestissimo per altri racconti. Della famiglia di mamma sono rimasti in vita soltanto lei che ha quasi novantasei anni e un cugino che di anni ne ha dieci di meno mentre della famiglia di papà le possibili fonti sono la mia zia del cuore anche lei con novantasei primavere sulle spalle e la moglie di suo fratello.Per quel che so ho antenati interessanti, cantanti lirici, l'amministratore di un principe, il segretario di un ministro, una dama di compagnia alla corte di Bonaparte, perfino un santo. Baratterò dolcetti in cambio di ricordi.