il bagnasciuga

Principino


-Nonna...pricipino fa una piccola pausa senza alzare gli occhi dal cellulare su cui sta giocando...ti voglio bene.-Lo dice così quasi sussurandolo. Ha già quindici anni. Da quando viviamo seminascosti dalle mascherine leggo nei suoi occhi una voglia di abbracci. Quelli che non ci siamo scambiati e che adesso mancano così tanto. Al contrario di Cicciobello lui non è incline a manifestazioni d'affetto. Considerati abbracciato... gli dico ogni volta.-Nonna ti voglio bene.-Lo dice mentre i piccoli di casa guardano i cartoni animati in un'altra stanza e lui si è infiltrato tra i grandi che in un pomeriggio quasi normale di pre zona arancione si raccontano storie di famiglia e preoccupazioni per il futuro. Seduto in disparte sembra assente, preso dal suo gioco, ma so che sta ascoltando e registrando tutto anche se finora non ha detto una parola.-Nonna ti voglio bene.-
-Anche io te ne voglio.-Mi assalgono i sensi di colpa. In quella risposta così banale c'è una richiesta di perdono.-Tu sei il nipote nato troppo presto, mi giustifico, quando non ero pronta a diventare nonna, quando ero ancora troppo occupata a fare la mamma dei tuoi zii di nove e dieci anni.--Lo so.-Non mi sta rimproverando niente.Sono io che mi rimprovero quegli abbracci negati per non far soffrire Cucciolo che era gelosissimo. Quel rapporto mancato per la mia nuova convivenza appena iniziata e mal tollerata da mia figlia e mio genero.-Nonna ti voglio bene.--Anche io te ne voglio.- E sono fiera di te, del bravo ragazzo che sei, e mi chiedo se siamo ancora in tempo per conoscerci, per inventarci un rapporto anche se non ti ho letto fiabe e non ho giocato con te, anche se l'unico ricordo che ho di noi due da soli è quando ti ho portato al fiume a dare il pane secco alle anatre. Ma questo non gliel'ho detto.