il bagnasciuga

E venne il giorno dell'imbianchino


A giugno, mentre avevo il giardino stravolto da operai e ponteggi e lavori sul tetto e in cucina per il camino, Scuttle mi fa:"Tesò comincia a impacchettare tutto che quando questi hanno finito chiamo Dario e ridipingiamo la cucina."
Si sono conosciuti alla sala biliardo e tra partite, escursioni in montagna e qualche lavoretto insieme, ne è nata una strana amicizia più simile a una relazione possessiva che a un sodalizio. Dario attraversava un periodo complicato ed è finita che pian piano non si sono visti e sentiti più. Ma rompere con Scuttle non è semplice. Per Dario "Tutti dovrebberio avere un amico come Scuttle!" e così quando abbiamo pensato ad un bravo pittore il problema della scelta non si è posto.A settembre, quando finalmente ponteggio e operai hanno levato le tende, avevamo avuto il tempo per dormirci su e così:"Visto che ci mettiamo le mani rifacciamo anche i bagni."Ma avevamo fatto i conti senza l'oste in veste di pandemia.Dario si è ammalato ed è stata brutta, brutta e lunga.Guarito lui si è contagiato Scuttle. Ancora non abbiamo capito come e dove, ma siamo finiti tutti in quarantena.Intanto io, giorno dopo giorno, ho impacchettato e inscatolato suppellettili e tutto quello che non è strettamente necessario sentendomi sempre più a disagio nei miei spazi.Sono una accumulatrice e non butto mai niente e così tra setacci, ceste di ogni misura e colore, bicchieri e boccali convivono su mensole e ripiani attrezzi da cucina e stoviglie delle mie nonne, di mia mamma e miei. Le pareti sono letteralmente ricoperte di quadri e la polvere ogni giorno si posa su tutto senza riuscire però a raggiungere il piano dei mobili per quanto sono pieni di roba. Questo in tutte le stanze della mia Casa-museo, come la chiama Rerun.C'è chi non sopporta spazi troppo pieni, io non sopporto i vuoti.
Come se non bastasse ogni cosa ha un suo posto ben preciso per realizzare quello che io percepisco come equilibrio e armonia e così da giugno mi sento come in bilico sia nelle stanze che ho svuotato sia in quelle che ho riempito con tutto quello che ho tolto dalle prime.Intanto Dario aveva ripreso a lavorare ma per terminare tutti i lavori lasciati in sospeso siamo arrivati a Natale e Natale quando arriva arriva e così"Tanti auguri, buone feste, ci sentiamo all'anno nuovo."Anno nuovo, vita nuova e perché no? casa nuova o meglio rinnovata.A forza di dormirci su abbiamo deciso di rinfrescare anche tutte le altre stanze.Abito in una piccola palazzina degli anni trenta del secolo scorso, tre appartamenti soltanto. Quello sopra il mio è disabitato da otto anni. Le case vecchie sono anche umide soprattutto nella mia città e così i proprietari hanno pensato bene di lasciare qualche finestra aperta per arieggiare.Ora tutti sanno che l'aria calda ha il brutto vizio di salire e così sui soffitti di casa mia ogni giorno si combatte una dura battaglia tra l'aria calda, riscaldata a caro prezzo dai miei termosifoni, e il gelo artico prodotto dal piano superiore. La battaglia lascia sul campo un nero sangue di condensa dove vegeta allegramente ogni genere di muffa.I danni maggiori ci sono in cucina e nei bagni ma piano piano la guerra si sta propagando anche alle altre stanze. Inutile parlare con i proprietari del piano di sopra. Così stamattina alle otto sono iniziati i lavori e oggi pranziamo in sala con pollo e patate arrosto della rosticceria. Domani chissà....