il bagnasciuga

Mai guardare indietro


Mi sento come uno che ha vissuto due volte. Due vite molto diverse. Sono grata per averle vissute, per aver avuto una seconda possibilità.
Ma quanto è precario in questa seconda vita l'equilibrio trovato, quanto è labile la mia serenità!Tutta colpa delle fessure nella porta che divide le mie due vite, fessure da cui passano ricordi, sentimenti, nostalgie. Fessure inevitabili, i miei figli, trait d'union tra il prima e il dopo la decisione di porre fine ad un matrimonio già finito da dieci anni e forse mai davvero vissuto come tale. Da una fessura però può passare solo un leggero spiffero che pochi danni può fare ed è presto spazzato via dalla vita che pretende i suoi spazi.ll guaio è quando una folata di vento spalanca quella maledetta, o benedetta, porta. Allora la mia disperatissima felice vita di prima mi travolge come un urugano e mi sommerge e affogo nelle lacrime di un dolore mai spento, soltanto sopito e zittito per poter continuare a vivere.La notizia della morte di un caro amico ha spalancato la porta faticosamente chiusa ormai sedici anni fa, dietro cui ho lasciato anche lui insieme a tutto il resto della vita di allora, persone, amori, amicizie, interessi, passioni, studi, luoghi.Sono spezzata dentro, divisa in due anelo a ricompormi l'anima.Alla ricerca dei diari squinternati dei miei giorni ho aperto vecchie cartelle di file e riletto scritti che chissà perché ancora conservo, ho percorso i post del mio vecchio blog e mi sono fatta male.Cercando di annodare i capi delle due storie ho fatto affiorare eventi che in un meccanismo inconscio di autodifesa avevo rimosso e mi sono bloccata. Non riesco a perdonarmi.