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Di sagra in sagra

Post n°150 pubblicato il 03 Settembre 2018 da la.cozza

Settembre è il mese migliore per portare i bambini al mare soprattutto quando sono piccoli e Pupetta è proprio piccola con il suo anno scarso di età.
Lucy è partita sabato e in una casetta affacciata sull'infernale ferrovia che attraversa moltissimi paesini della costa Adriatica si gode, si fa per dire, le meritate due settimane di vacanza con Principino, Cicciobello, Pupetta e Lunapiena. Il.genero la raggiungerà domenica prossima.
Frida è partita domenica con SueStorm anche lei per una settimana sulla costa Adriatica.
Così oggi niente incontro settimanale con i miei nipotini e la casa resta silenziosa e vuota.
Non ci sono nemmeno Rerun e Cucciolo tornati a Frosinone per la sessione d'esame autunnale.
Sally ha iniziato il suo ultimo mese di lavoro con Garanzia Giovani e non rientra mai prima di sera.
In questo silenzio sento il rumore dei pensieri che mi richiamano ai miei doveri: panni da stirare, rammendi e cuciture che aspettano, peperoni e melanzane da arrostire e tanto altro ancora, in casa non manca mai il lavoro.
Anche il giardino reclama attenzioni dopo la crescita incontrollata dovuta al caldo e alle abbondanti piogge. La notte inizia a fare un pò troppo freddo per le piantine più delicate che devono trovare di nuovo posto in casa.
Penso anche alle cose che devo assolutamente fare prima di ottobre: un impegnativo corso online iniziato ormai da troppo tempo e abbandonato a metà, delle esercitazioni con un software il cui uso insegneremo quest'inverno ai bambini di una scuola montana, locandine da preparare e email da scrivere, tutto urgente e tutto che aspetterà ancora un pò.
Oggi ho ancora voci e volti, sorrisi e lacrime, emozioni e risate che mi riempiono il cuore e la mente: questo fine settimana con Scuttle e Sally siamo andati in giro per sagre.


A Rieti passeggiamo in una piazza piena piena di stand per lo più calabresi, poco più in la sul palco una tribute band strazia i successi di Mogol mentre due intrepidi sfidano la parete da arrampicata.
Percorriamo una breve ripida discesa e finiamo immersi nello street food, una intera piazza dedicata al cibo. Tutti quelli che incontriamo stanno mangiando o bevendo qualcosa.
                        
Dopo esserci divertite a guardare le facce dei signori uomini alla vista delle due ballerine brasiliane che hanno attraversato la città accompagnate dalla locale scuola di Capoeira improvvisando esibizioni in ogni slargo, abbiamo visitato la mostra dei peperoncini provenienti da tutto il mondo ospitata nel bellissimo chiostro della Chiesa di Sant'Agostino.

Ad Amatrice è un dovere esserci anche se non vado matta per la folla. Non sono mai stata tanto felice di fare la fila!

Mentre aspettiamo chiacchierando vediamo passare uno dei ragazzi che abbiamo conosciuto quest'inverno: era un ragazzo di terza media ora è un giovane uomo con un'idea di baffi. Si cresce in fretta.
                      
L'Amatriciana come sempre è ottima e abbondante e come sempre ripartiamo solo dopo aver acquistato formaggi e mele, le profumate mele di Casale Nibbi che tanto piacevano a mio papà.


A Saletta ci porta il cuore.
Saletta è la frazione di Amatrice più colpita dal terremoto: sono crollate tutte le case e l’unica chiesa.
                      

Hanno organizzato la Prima sagra della crespella e tra commozione e lacrime si ritrovano, si contano, si cercano, caparbiamente costruiscono futuro e tradizioni per i propri figli e nipoti a cui insegnano ad amare la terra dei loro nonni che non ci sono più.
Saletta aveva una dozzina di abitanti e sotto quelle macerie che sono ancora tutte lì sono morte ventidue persone,
i parenti dei residenti venuti per le ferie. Saletta come molti altri paesini dell'Appennino ha subito negli anni una importante emigrazione ma le radici di questa gente di montagna sono forti così come il legame che li tiene attaccati alla loro terra.

"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene. Un paese vuole dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta lì ad aspettarti"  - Cesare Pavese


Nel sole che è tornato a splendere caldo un paio di bambini rincorrono il pallone mentre la musica porta conforto agli adulti. Una coppia si lascia trascinare in un valzer e ce ne andiamo accompagnati dalle struggenti note di C'era una volta il west.

 

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Commenti al Post:
CiaoGi_57
CiaoGi_57 il 03/09/18 alle 19:59 via WEB
A leggerti sembra di stare lì con te. A me le sagre piacciono molto e quando posso, se ce n'è qualcuna non troppo lontana, un giro lo faccio sempre volentieri. Ora che ci penso proprio questa settimana in un paese qua vicino ce ne sarà una che ha una tradizione molto antica per il mondo contadino.
(Rispondi)
 
la.cozza
la.cozza il 03/09/18 alle 20:29 via WEB
Se ci vai poi raccontala, se ti va :-)
(Rispondi)
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I figli
Charlie(1985)
Lucy(1986)
Linus(1988)
Sally
(1990)
Rerun(1995)
Cucciolo/Lana(1996)

I nipoti
da Lucy e il.genero
Principino(2005) Cicciobello(2008) Pupetta(2017)  
da Linus e Marcie
Lunapiena
(2011)
da Charlie e Frida
SueStorm
(2012)
da Charlie e Piperita Patty
Azzurro(2016)

 

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