Acronlusdifatto19

Febbario 2019


AnpiLibri Casa della Memoriavia Federico Confalonieri 14, Milano – MM5 IsolaMercoledì 6 febbraio 2019, ore 17,30ANNA FOA LA FAMIGLIA F.Laterza, 2018 L'Autrice ne discute conCARLO GREPPISi aprono vecchie scatole con dentro foto e carte di famiglia: un trasloco può far riemergere il passato di tante vite. E' quello che è successo ad Anna Foa. Storie di bisnonni, prozii e cugini, fino a quelle dei genitori, Vittorio e Lisa, ricordi a lungo accantonati. Avvocati mazziniani e 'internazionalisti', 'suffragette' e rabbini lasciano il passo ai primi socialisti, agli antifascisti di Giustizia e Libertà, ai comunisti. Come sfogliando un vecchio album, vediamo rievocati il fascismo, il carcere, la Resistenza, la Shoah, il dopoguerra, il 1968, gli anni di piombo, l'impegno di Lisa in Lotta Continua, il suo anticonformismo, la lunga saggia vecchiaia di Vittorio. Come in ogni storia di famiglia, le case sono centrali: le stanze della case di vacanza, quelle dei nonni disperse per la Penisola, quelle dei genitori  frequentate da amici d'eccezione. E poi il racconto dei luoghi e le città: Torino, la Valle d'Aosta, Roma, ma anche la Spagna della guerra civile, il Vietnam, l'Africa, la Cina. Quella che si viene a comporre, pagina dopo pagina, è una storia 'intima' della sinistra italiana. I libri che si leggevano, le percezioni politiche, il modo in cui il mondo esterno veniva filtrato da quello familiare. E' anche la storia della fine di un'illusione, quella del comunismo, della sua lenta fine. Una storia familiare e autobiografica aperta a tutte quelle remissioni della memoria e a quelle percezioni personali che la rendono dichiaratamente parziale e non definitiva. Un esperimento storiografico nuovo e condotto 'sul vivo' per riscoprire le passioni del Novecento. https://www.facebook.com/SciesopoliEbraica/?ref=bookmarksprof. G. Marco Cavallarinvia G. Donizetti, 53 - 20122 Milano02.45496029 - 3334620788mcavallarin@gmail.com - Skype marco.cavallarin "E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo,tu potrai rispondere loro: noi ricordiamo" (R. Bradbury)