acrilmilanese

x Teo pag


Ciao Teo GRAZIE, hai fatto un'ottimo lavoro. Ora mi pubblichi questo articolo a pag de il ............, dic. 2014 con le foto ...... ? (le altre che trovi su f.b... le ultime.. con la dicitura: Piera, Miriam e Ketti con Sergio e altri cittadini Sanremesi all'inaugurazione di un nuovo locale di ristorazione e di tempo libero.. con musica dal vivo..  che ha preso il posto dell'Agenzia Viaggi..) ciao papà..  Grillo si sfila e dice: “Sono stanchino, non basto più”. Arriva il direttorio di 5 fedelissimi, ma è rivolta .. perchè è imposto dall'alto!Il voto ratifica la decisione del leader: scelti Di Battista, Di Maio, Fico, Ruocco e Sibilia. Movimento nel caos. Piazzarotti all’attacco. I deputati Pesco e Alberti: «Ci dimettiamo» ultimissime dall'ANSA ... in una foto a sei da sinistra in alto: Beppe Grillo, Carla Ruocco, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carlo Sibilia e Luigi Di MaioGuardiamo anche: altri.... MOVIMENTO SPACCATO   Non sono solo i “dissidenti” a non gradire la procedura d’imperio con cui i vertici pentastellati hanno per due giorni consecutivi scavalcato il parere dei parlamentari. Per l’area, sempre più vasta, di scontenti la “doppietta” espulsioni-direttorio suona come una sfida all’ultimo sangue. Ferdinando Alberti e Daniele Pesco arrivano a minacciare le dimissioni in caso di vittoria dei Sì. Patrizia Terzoni lancia un appello ai 5 nominati affinché prendano «posizione contro questo comunicato. Se vince il Sì diventeremo un partito ed io non voglio far parte di un partito!». Tiziana Ciprini è furibonda e si scaglia contro «svolta del cancellino -ex predellino- di Bibbiona». Vota quindi no come pure Giulia Sarti: «Nulla da eccepire sulla scelta ma il metodo per arrivarci non può essere questo». Anche Tancredi Turco prende atto della forzatura: «Un direttorio scelto in questo modo non va bene. Ora basta errori».  LA FRONDA  Nel Movimento c’è fermento. Trenta, forse addirittura quaranta tra deputati e senatori cinquestelle dissidenti sarebbero pronti a dare battaglia. Il «punto di non ritorno» sarà l’assemblea organizzata per il 7 dicembre a Parma dal sindaco Federico Pizzarotti, una riunione che ormai appare l’evento costitutivo di una corrente interna al M5S. Il progetto affascina (da Roma partiranno in tanti) ma non mancano i dubbi di chi vede un punto debole nell’iniziativa emiliana: l’assenza di un punto di riferimento romano. D’altronde, non tutti sono d’accordo su cosa fare: pochi spingono per la nascita di un nuovo soggetto politico, consapevoli che altri tentativi di questa natura sono falliti. La maggior parte punta a «scalare» dall’interno il M5S ma il cammino è lungo. «Il MoVimento può essere forza di maggioranza, io ci credo, non è una utopia, ma serve fare i passi giusti», rilancia Pizzarotti su Facebook. Che poi non risparmia un tweet amaro sulla scelta del direttorio: Uno vale. — Federico Pizzarotti (@FedePizzarotti) 28 Novembre 2014 (LE ACCUSE DI PINNA: CASALEGGIO GESTISCE IL SISTEMA)  Grillo cambia tutto. Cinque stelle, cinque leader. La mistica dell’uno vale uno finisce con un post, con il comunicato politico numero cinquantacinque, di quelli che nell’universo in contrazione del Movimento 5 Stelle fanno giurisprudenza.Il diarca genovese ammette che «il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale. Questo è un dato di fatto», e che lui, «un po’ stanchino, come direbbe Forrest Gump», resta garante, qualunque cosa significhi, ma d’ora in poi ci sarà un direttivo di cinque parlamentari a guidare il M5S.  AL VERTICE I «DURI E PURI»  Li indica in ordine alfabetico, come fossero “pares”, ma il nome che svetta è quello di Luigi Di Maio, da mesi considerato il leader in pectore. Insieme a lui Roberto Fico, Carla Ruocco e i due inseparabili Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia. Tutti deputati, nessun senatore. Tutti duri e puri (anche se le posizioni di Di Maio si sono molto sfumate nelle ultime settimane), nessuna voce critica.  Un tentativo di risolvere in un colpo solo il problema dei dissidenti, che hanno chiesto a più riprese che Grillo si facesse affiancare da un gruppo di parlamentari (anche se la richiesta era che fosse l’assemblea a sceglierli), e quello della leadership, che Grillo nel suo ruolo di capo incandidabile non risolveva pienamente agli occhi dell’elettorato.  VINCE IL “SI’”  Non viene specificato con quali forme e modalità questa “segreteria politica” deciderà l’azione del Movimento. Si spiega però che «queste persone si incontreranno regolarmente con me (Grillo ndr) per esaminare la situazione generale, condividere le decisioni più urgenti e costruire, con l’aiuto di tutti, il futuro del MoVimento 5 Stelle». In serata gli iscritti ratificano la decisione del capo. Il blog si esprime ed è un plebiscito: il 91,7% dei votanti (oltre 37 mila) dà l’ok ai cinque. L’operazione, che suscita però forti malumori tra i parlamentari già fiaccati dall’improvvisa decisione di espellere Artini e Pinna, è così blindata. A poco servono, a questo punto, le proteste che in tanti si riservano di esprimere in una riunione che viene in fretta e furia convocata alla Camera per la serata. Ora il M5S cambierà definitivamente pelle. E Grillo rilancia: «Siamo pronti a costruire il futuro del Movimento».  IL TWEET  Grazie! Grazie a tutti! La votazione si è conclusa Ha votato SI' il 91%:  Sono pronti a costruire il futuro del M5S! IL COMMENTO - ADDIO ALL’«UNO VALE UNO»  .. ora è più simile ad UN PARTITO! .. ed era nato per combattere i PARTITI! a cura di acr e crv (www.acraccademia.it )