SOLITA MENTE

lo spazio tra lo sterno e il cuore


E' tempo che non scrivo nel blog.Nel periodo in cui ho scritto ero in una fase di cambiamento.E ora sto per affrontare un'altra grossa fase di cambiamento e...zac! Ecco che il desiderio di tenere un blog si rifà viva. E dire che ultimamente sto tenendo assiduamente diario. Ma no. Io ora ho bisogno di blog. Perchè il mio diario si sta facendo sempre più pericoloso. Lì, libero da qualsiasi pressione, da qualsiasi occhi esterno, la mia penna inzia a vomitare strane fantasie, pensieri assordanti che non hanno eco e giri di parole che non vanno da nessuna parte.Ecco perchè mi serve un blog. Non so se qualcuno legga ma il "pericolo" che qualcuno possa leggere mi aiuta un pò a mettere un pò di ordine a tutte le parole che cercano la strada per uscire dalla mente.Ed eccomi qua. Dopo un preambolo di scuse (forse più per me stesso che per il possibile lettore): mi sto per laureare!Finalmente a fine mese il fatidico pezzo di carta!! Eh si che pezzi carta per l'arte non contano parecchio...Ma sicuramente un punto a favore per la squadra "sogni realizzati". 6 anni fa questo momento poteva esistere solo in una fantasia ed invece ora lo sto vivendo... Congratulazioni Mr Clicquot!Mi sono accorto negli ultimi tempi che la maggior parte dei miei sogni si sono realizzati.Io realizzo i miei sogni. E questo mi spaventa.Perchè mi rendo conto che quando ho un sogno, quando riesco a nominare con esattezza un desiderio allora abbasso la  testa e inizio a lavorare duramente fino a che quel desiderio non diventi realtà. E questo vuol dire duro lavoro. Duro lavoro e decisioni bestiali. Scelte dolorose e difficili.Beh ora la metto nera. Ma seguire un sogno vuol dire anche il cuore che ti batte forte, le mani che ti sudano pensando forte a quel che vuoi, i sogni che ti pralno la notte, leggere dappertutto segni del destino e sviluppare anche una fortissima concentrazione.Ma nonostante tutto il bello che ci sia nel seguire i propri sogni io ora SO CHE DIVENTANO REALTA'.E questa consapevolezza mi spaventa. Causa la gran fatica che ho dovuto affrontare negli ultimi anni, inizio a prendere distanza dai miei desideri. Mi fanno paura. Ho paura che mi portino di nuovo di fronte a prove di estrema fatica e schiavitù.Ho inziato a pensare che in un certo qual modo guardare i desideri che ho oggi è un pò come guardare alla persona che sarò domani. Questo mi spaventa.Perchè i miei sogni sono sogni di solitaria bellezza. Sono sogni dove io sono in scenari da favola ma non c'è niente altro che favola attorno a me.Ed inizio veramente a sentirmi un pò solo. Inizio veramente a pensare che forse non posso farcela per sempre da solo... vorrei avere dei sogni differenti...Vorrei avere dei sogni sociali. Invece no. I miei desideri sono sempre monoposto. Viaggiano troppo veloci per la maggior parte delle persone e si esprimono in linguaggi sconosciuti ai più.No, non voglio farmi il viaggio dell'artista maledetto ed incompreso. Anche perchè la situazione era tale e quale quando ero solo un tecnico di laboratorio. O meglio, era tale e quale quando avevo 8 anni. Forse anche 5. L'unica cosa che è cambiata è che ora posso permettermi di sviluppare un linguaggio attorno a questa cosa.Questa cosa... mmh... cos'è questa cosa? Di cosa sto parlando? Solitudine? Paura?No penso non si tratti di una cosa solo negativa. Anzi.E' per lo più un paradosso. Si ecco un enorme paradosso. Una specie di formula che costringe due in uno. Una sensazione sovversiva e costituente.Ma forse questa è essenza di vita... In questo periodo continuo a svegliarmi la notte e rendermi conto che la vita finisce. Che moriremo tutti. Ma in quei momenti tra sonno e veglia questa consapevolezza risuona nel mio corpo diversamente da come può apparire nero su bianco su questo monitor. Risuona come una specie di sprono a cercare diversamente. Non da qualche altra parte, semplicemente diversamente. Non tanto lontano, forse solo qualche centimentro più a sinistra, lì tra lo spazio tra lo sterno e il cuore.