Ada vede

Tredici giorni alla Fine del Mondo


Ripubblico un must del mio caro amico staschieach. In fondo il link sano-sano al suo folle articolo..Tredici giorni alla fine del mondo. Non che la cosa non mi secchi un po', lo riconosco: per esempio non potrò più estinguere il mio primo vero e proprio debito con la banca, cosa di cui, strano a dirsi (lo so), vado un po' orgoglioso. Ci tenevo proprio perchè, da precario del mondo del lavoro (a tempo indeterminato), avere un contratto con la banca di un anno e mezzo, bè, mi faceva sentire finalmente un po' più dentro, stabilmente, al sistema.. in qualche modo. Mi secca anche perchè, avevo da parte una decina di obiettivi ed una ventina di desideri ancora latenti, inespressi. Per esempio avrei tanto voluto vedere Cuba: sudare del suo calore dei tropici, ascoltare la musica sudamericana sul posto, prendere una di quelle vecchissime auto americane che girano tutte fumanti per l'Havana e andarmene su qualche bella spiaggia di cui mi hanno detto, dall'altra parte dell'isola. Mi sarei deciso finalmente a trovare il coraggio di chiedere in sposa la mia attuale (e pluriennale) compagna. Avrei ricomprato la moto, usata ma tenuta bene, con cui sarei andato in viaggio di nozze in Corsica, con quella che sarebbe diventata mia moglie.. La moto e la moglie, o l'ordine inverso, che cambia?.. Nonostante i rimpianti (e qualche rimorso, di cazzate ne ho fatte tante), non sono poi così dispiaciuto di scomparire, adesso, appresso al mio caro vecchio pianeta, perchè qualcosa dopotutto ho imparato. Qualcosa ho capito, dentro di me, di questo incredibile e strano gioco che si chiama vita. Credo. (continua)