Ada vede

Pane & fisica quantistica


 Pane e fisica quantisticaAd un certo punto, oggi, mentre stavo lavorando con fervore la pasta del pane, con le mani – ormai da tempo me lo faccio da me - ho pensato che, quella massa ancora informe, mi acchiappasse la testa, in qualche modo, venendosene fuori, da dentro alla grossa ciotola in cui stavo rimestando gli ingredienti, con certe orrende manine sue, qualcosa, una orrenda forma da film dell'orrore, e me la infilasse dentro di sé!Anche su youtubeE io morissi, soffocato, dentro alla pasta del pane..E' che non riuscivo a lavorarla per niente bene oggi: l'ho impastata e rimpastata per oltre venti minuti, ma lei era sempre troppo maledettamente appiccicosa e liquida, per appallottolarsi per bene, ad un certo punto.Una specie di “dramma del panettiere o panificatore”, che sia, che, ad un certo punto, preso dal nervoso, butta tutto o lo tira con rabbia sul muro, litigando con sé stesso, in fondo.Oppure, compie un piccolo miracolo – come oggi - quando ne viene fuori, dopo l'impastatura difficoltosa, ostacolata, la lunga lievitazione, la breve re-impastatura, il forno..E si rende conto, dopo averlo lasciato raffreddare, lo guarda, lì, in cucina, un pò affranto, un po' sfranto, con le mani ancora tutte incollate dalla farina e dal lievito, che, il pane, nonostante il dramma momentaneo, è invece venuto buono!E pensa, penso: sarà stata mica la mia buona intenzione, a monte, che avevo, di donarlo ad un amico, oggi? La fisica quantistica..Chissà.L'unica cosa certa, per me, però, è che i venti minuti, sani sani, d'impastatura a mano, sono l'unica garanzia che, forma o sforma che prenda il tutto, poi, il pane verrà sicuramente buono. La mia ricetta del paneSi mettano insieme 300 grammi di farina di farro, integrale o semi-integrale, con 300 grammi di farina di grano, integrale di tipo 0: si possono usare altre farine, ma mai quella di grano 00, poiché è la peggiore per il metabolismo, la digestione e, poiché è quella più venduta, sicuramente quella più artefatta.Metà panetto di lievito di birra (ca. 12,5 grammi) con 20/22 grammi di lievito secco, insieme in una scodellina, con poco più di un dito d'acqua: si mischi bene, fino a renderlo un composto omogeneo.Acqua non più di 360 ml.10 grammi di sale.Si mette l'acqua e il lievito poco per volta: più progressivamente si mettono gli ingredienti, e meglio viene la pasta.Quando la pasta smette di essere appiccicosa – considerate un 15/20 minuti - è pronta per la lievitazione.Se è ancora appiccicosa, si può aggiustare con un po' di farina in aggiunta.Ora la si lascia in forno, con una coperta su, a lievitare, dalle due alle quattro ore, a seconda del tempo che avete.Ma di più non serve, dati gli ingredienti: se la si lascia di più, la pasta scema e cresce meno del dovuto, in realtà.Quando la si tira fuori, si accende il forno a 250°.Si reimpasta un cinque minuti, con l'aggiunta di un po' di farina, si mette sulla teglia, con su carta forno, vi si fanno un paio di tagli profondi, col coltello.Si decide se fare una pagnotta o due pagnottelle.Si inforna e si abbassa il forno a 200°, subito, per 30 minuti.Trascorsi i 30 minuti, si procede con la cottura per altri 10 minuti, alzando la temperatura a 250°.Provate e ditemi come vi è venuto, il vostro pane!Buon pane a tutti p.s.Il risparmio dipende molto dal prezzo a cui si comprano gli ingredienti.Ma di media, un kg di pane, così fatto, può costarvi circa un euro e cinquanta. Il pensiero d'altri tempiIl pane è una bella cosa, averne tanto in casa, fatto da me, mi fa sentire un po' ricco!Non so perchè, forse, probabilmente, è che sono il nipote di vecchi agricoltori.