Vigonovo vive!

A Medjugorje in bicicletta!


Ebbene sì!Cari amici, che leggete il blog. Sono mancato molto ad aggiornare il blog. Il tempo libero è mancato, preso per organizzare il viaggio a Medjugorje in bicicletta percorso da 32 pellegrini, 27 in bici e 5 sui furgoni di appoggio. E così oggi, nel giorno di Sant'Antonio patrono di Padova, sono qui a scrivere di come sono andate le cose. Ah dimenticavo che nel frattempo ho aggiornato il sito con le prime foto....Dopo Roma 2006 per l'Aisac, quest'anno siamo tornati alle origini ed abbiamo dedicato l'evento alla Città della Speranza di Padova, gemellata con il comune di Vigonovo. Ad onor di cronaca i ciclisti che hanno percorso interamente gli 860 km che separano Vigonovo da Imotski (e non 765 come inizialmente previsto, ma ogni anno succede così....) sono stati 26 poichè il sottoscritto si è beccato un'influenza intestinale e per qualche giorno ha ceduto il passo entrando a far parte dello staff di appoggio. L'esperienza è stata indimenticabile.... per tanti motivi: i luoghi e paesi attraversati, per i momenti di preghiera e di fede, per gli incontri occasionali, le strane coincidenze, la protezione della Madonna che dall'alto ha seguito il nostro arrivo donandoci un tempo discreto e concedendo l'acqua solo quando arrivati a fine tappa. Ma Lei aveva un angelo da proteggere: Luis e il suo tandem!Le immagini parlano da sole e forse, ancor di più, potete conoscere la sua storia visitando il suo sito (vedi il link) e leggendo il racconto della sua esperienza sul nostro sito web. E che dire della desolazione di paesi e territori dove la guerra ha lasciato il segno senza cancellarlo: case distrutte, villaggi abbandonati, campi minati ma anche la bellezza della natura, dalla baia di Buccari, ai boschi sui laghi di Plitvice, le placide acque del lago Cetina, le acque verde azzurro dei fiumi come quelle della Neretva, i laghi vulcanici Rosso e Blu di Imotski, le vallate di Knin e Imotski, il ponte di Mostar, le moschee col muezzin che intonava la preghiera, l'iconografica Medjugorje con le chiese, croci e statue e le immancabili bancarelle.Ma la generazione intermedia che mancava a Mostar dove c'erano bambini e ragazzi e poi anziani: dove erano i genitori.....? scomparsi per l'assurda guerra dei Balcani... Ed i sorrisi dei bambini, i saluti da lontano, dai finestrini dello scuolabus e il "gimme five" d'incitamento lungo la strada.... quante emozioni, quante lacrime....Un grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo viaggio e che mi hanno ringraziato per l'organizzazione ma va a loro il messaggio più sincero: senza di voi, Amici, senza il vostro sostegno e la vostra stima e coraggio tutto quello che abbiamo vissuto e condiviso non sarebbe potuto accadere.Come il sogno di Luis..... Gianluca