mitakuyeojasin

giugno 2011


Parlare del viaggio nelle riserve indiane di giugno 2011 è facile e difficile al tempo stesso .Facile perché basterebbe elencare i luoghi visitati , le persone conosciute e magari le sensazioni provate e tutto sarebbe risolto !!!!Ma il difficile viene quando si deve raccontare “il viaggio” , da dentro di noi stessi , a confronto con un mondo sognato , studiato ammirato ; poi il confronto con gli altri partecipanti con le difficoltà obbiettive di convivenza fra le persone , con le situazioni logistiche in continua evoluzione etc.,etc.Le cose che ricordo con più intensità sono i panorami infiniti a 360° e la commozione suscitata dai luoghi del ricordo e della preghiera .Il ricordo delle lacrime si confonde  con quello delle pietanze variegate e sovradimensionate , con gli animali apparentemente liberi nei parchi ma sostanzialmente costretti da una civiltà che li considera fenomeni da baraccone , con le povere abitazioni dei nativi nelle quali si sentono prigionieri e dalle quali non riescono a fuggire se non con l’alcool ed il suicidio ed allo stesso tempo lo sfavillare delle installazioni turistiche , delle rivendite di souvenir stracolme di paccottiglia e dalle chiese , onnipresenti ,di ogni credo cristiano  e in stridente contrasto con la povertà dei legittimi abitanti ; e poi la cortesia inattesa delle persone che incontri , pronte a scusarsi per un nonnulla oppure a darti le informazioni di cui necessiti mettendosi a disposizione per ogni tua esigenza .Un traffico stradale diluito su di un territorio immenso fatto di apparenti deserti e inconcepibili (per noi) abitati fatti di case ad un solo piano e dove prima di incontrare  una persona a piedi possono trascorrere ore intere .Dall’altra parte la potenza dei siti e dei paesaggi , delle cerimonie e dei colori , dei cieli e degli odori  ; gli uomini che si affratellano in nome di riti ancestrali ai quali offrono se stessi e pregano  una superiore entità   che spesso , molto spesso si manifesta agli occhi ed ai cuori di chi sa vedere .E poi gli sguardi dei bambini , i loro sorrisi , i volti degli anziani segnati da mille rughe al pari delle Bad Lands o della Devil Tower .La struggente semplicità di Wouden Knee , la sacralità violata dell Blak Hills (Custer Park mai nome fu meno indicato) , l’offensivo Mont Rushmore e l’improbabile Crazy Horse Memorial il tutto condito dalle musiche mutevoli  del Country , del Rock , dei tamburi cerimoniali , delle voci stentoree ma urlanti dei cantanti rituali .La salvia il cedro il tabacco , la legna  gli  odori generati dalla fiamma  che colpiscono i sensi e rimangono indelebilmente impressi associati ad immagini di sofferenza e di gioia  e poi gli abbracci i baci , le carezze , occhi che esprimono sentimenti prima inespressi .Alcune cose non sono riuscito a d ottenerle come l’”inipi” al quale tenevo molto (ma forse non era il momento) ,un “hot dog” (strano vero?) ma ciò è dovuto a mie carenze e non posso farne carico a nessuno .La difficoltà a rapportarmi con qualcuno è stata pari alla facilità con cui ho stretto rapporti con altri e questo  è dovuto al mio carattere ed alle mie convinzioni che , durante questo viaggio hanno avuto modo di confrontarsi , modellarsi e trovare conferme colmando di significati un viaggio che , già , soltanto per i luoghi visitati ha una sua ragion d’essere ed è valso tutto il sacrificio che è costato compresa la temuta avversione per i voli aerei che ho ben combattuto in tutte quelle lunghe ore di volo .Ancora un grazie ad Alessandro per la splendida opportunità che offre con queste sue iniziative .