ADELANTE COSTANTE
Quello che non avete mai immaginato di poter leggere in un diario personale....E' BELLO SCOPRIRE QUANTO E' PIACEVOLE PILUCCARE...» Creep «When you were here before
Couldn't look you in the eye
You're just like an angel
Your skin makes me cry
You float like a feather
In a beautiful world
And I wish I was special
You're so fuckin' special
But I'm a creep, I'm a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don't belong here.
I don't care if it hurts
I want to have control
I want a perfect body
I want a perfect soul
I want you to notice
When I'm not around
You're so fuckin' special
I wish I was special
But I'm a creep, I'm a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don't belong here.
She's running out again,
She's running out
She's run run run running out...
Whatever makes you happy
Whatever you want
You're so fuckin' special
I wish I was special...
But I'm a creep, I'm a weirdo,
What the hell am I doing here?
I don't belong here.
I don't belong here.
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Sento il rumore del mio cuore
quando e' in funzione per l'ennesima missione
nuove reazioni chimiche
nuove pulsazioni ad ogni nuovo distacco
la parvenza, l'illusione di ricominciare
senza conseguenze, senza macchie
ma ad ogni nuovo raffreddore
scompare sempre una minima dose di olfatto
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Ma guarda quante stelle questa sera fino alla linea curva d' orizzonte,
ellissi cieca e sorda del mistero là dietro al monte:
si fingono animali favolosi, pescatori che lanciano le reti,
re barbari o cavalli corridori lungo i pianeti
e sembrano invitarci da lontano per svelarci il mistero delle cose
o spiegarci che sempre camminiamo fra morte e rose
o confonderci tutto e ricordarci che siamo poco o che non siamo niente
e che è solo un pulsare illimitato, ma indifferente.
Ma guarda quante stelle su nel cielo sparse in incalcolabile cammino:
tu credi che disegnino la traccia del destino?
E che la nostra vita resti appesa a un nastro tenue di costellazioni
per stringerci in un laccio e regalarci sogni e visioni,
tutto sia scritto in chiavi misteriose, effemeridi che guidano ogni azione,
lasciandoci soltanto il vano filtro dell' illusione
e che l' ambiguo segno dei Gemelli governi il corso della mia stagione
scontrandosi e incontrandosi nel cielo dello Scorpione ?
Ma guarda quante stelle incastonate: che senso avranno mai, che senso abbiamo?
Sembrano dirci in questa fine estate: siamo e non siamo
e che corriamo come il Sagittario tirando frecce a simboli bastardi,
antiche bestie, errore visionario, segni bugiardi.
C' erano ancora prima del respiro, ci saranno alla nostra dipartita,
forse fanno ballare appesa a un filo la nostra vita
e in tutto quel chiarore sterminato, dove ogni lontananza si disperde,
guardando quel silenzio smisurato l' uomo... si perde...
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Ero a cena con delle amiche....
Si discuteva su che cosa rende felice una donna...
Le risposte germogliarono spontanee....
Ma quella più vera fu la seguente:
Sei felice quando senti che non stai buttando via neanche un'ora della tua vita....
E su questo stendo un velo pietoso
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-Caro, ho fato una scoperta. Sono egocentrica.
-Oh, beh, come se fosse nuova.
-No, caro, non capisci. Tutto ruota intorno a me.
-Ora non esagerare!
-Proprio così invece. Tutto ruota intorno a me secondo orbite predefinite. Prendi te, per esempio. La tua orbita è la più esterna possibile. Ti tengo alla larga!
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E il passato che ti impastoia le gambe ed il cuore
e ti manca il coraggio
e la certezza
ed è per questo che ti dai del tu
nel tentativo di capirti
nel tentativo di seguire il consiglio simplistico "non sarebbe ora di scoprire cosa vuole il tuo cuore?"
il consiglio di colui che tutto questo ha creato
the one that messed around with my feelings so madly
lui insomma, il solito.
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I cucchiaini e lo zucchero danzano nei caffé,
le labbra
liberano le parole che fluttuano
nell'aria stantia
del bar.
Gli occhi
si rincorrono
i sentimenti
come mareggiata sulla spiaggia sotto il castello.
Il mio presente, il mio adesso,
il mio oggi.
Un oggi fisico, di sapori, di odori, di consistenze.
Di tutti questi
caffé
quali ricorderò
un giorno?
Io
sono
la memoria
del mio futuro.
E il tempo passato
a ricordare
l'infinita ricerca del particolare
del dettaglio
che ha reso quel momento speciale.
Ma la consistenza
non c'è più.
Vivo
nella memoria
del mio futuro.
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La mente umana è come una mosca. Una mosca che tormenta insistente sempre gli stessi centimetri quadrati di pelle, ignorando le manate infastidite, i movimenti distratti che tentano di scacciarla. Solo dopo un po' dirige il suo corpo peloso e il suo ronzio da un'altra parte, solo dopo avere insistito, testarda, nello stesso punto, prima di accettare di non essere benvoluta.
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Rincantucciata, annusare le ginocchia,
le croste alle ginocchia di una volta e di un domani,
semplicità fetale, serenità confusa,
sospesa e in tempo reale.
Così raccolta in me e così lontana dal resto,
solo me e un mondo colorato e netto
che odora di erba tagliata di fresco.
E la mente mescola futuro e passato, speranza e ricordo, sogno e memoria.
Non sono capace di grandi pensieri, grandi speranze
voglio perdermi in un cartone animato tridimensionale
che già si sa che non può finire male.
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Quando si parla di "cerchi nel grano" (in inglese crop circles), molte discussioni imbastite dagli esperti si basano sostanzialmente su un assunto: "Nonostante siano note numerosissime formazioni realizzate da uomini, esistono comunque formazioni 'genuine' in cui non è coinvolta l'abilità umana. Questo è il vero fenomeno che deve essere studiato".
Approfondendo però la questione, è possibile rendersi conto del fatto che nessuno abbia mai proposto un criterio definitivo per capire se, una volta giunti all'interno di una nuova formazione, questa si possa attribuire inequivocabilmente all'opera umana o meno.
Quando si cominciò a documentare il fenomeno ai suoi inizi, i maggiori esperti sostenevano che i crop circles non potevano essere opera dell'uomo perché "...sarebbe stato impossibile per degli uomini muoversi nel grano senza lasciare tracce del proprio passaggio".
In realtà nei campi si possono (e si potevano!) notare dei sentieri rettilinei, senza spighe, lasciati dal passaggio dei trattori durante la semina. Sfruttando questi sentieri si può arrivare tranquillamente all'interno dei campi senza lasciare tracce. La cosa sorprendente è che gli stessi esperti suggerivano sempre ai curiosi di seguire questi sentieri per non rovinare le formazioni!
Oggi siamo a conoscenza di parecchie formazioni palesemente realizzate dall'uomo in cui non ci sono tracce evidenti di passaggio umano, come continuare quindi a sostenere la presenza di un intervento "non umano" nei campi?
A partire dai primi anni novanta fa la sua comparsa il concetto di "anomalia" che storicamente prende il posto dell'argomentazione relativa alla "mancanza di tracce umane di ingresso al campo" oggi non più citata da nessuno.
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Vapori di cappuccini d'animo messicano
e vibrazioni di comprensione femminile su cavi telefonici intercontinentali
sentimento incerto, onirico e lirico,
di estensioni della propria anima lasciate in giro per il mondo
a recapitare pensieri a brandelli
a ciuffi, a mazzi, a pezzi di puzzle irrisolti.
Ciò che ci ha fatto librare in concezioni di altrove inaccessibile se non a noi
non ha nome
ma se volessi provare a chiamarlo sarebbe cacofonico
forse perché non serve chiamarla, viene da sé
questa cacofonica e armonica
intesa intensa, intensa intesa.
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Un donatore di astrazioni travestito da killer sentimentale incontrato in una bettola telefonica mi ha scortato a sua insaputa nel percorso in mezzo alla giungla dei miei abbozzi e aborti di pensieri e sentimenti. Non mi ha fatto da guida ma senza accorgersene mi ha rotto una noce di cocco in testa, non che volesse farmi male, così solo per. Stranamente nessun bernoccolo solo fulminea intuizione ritardata. Doveva prima far reazione col pH della mia pelle, confondersi col mio sudore. O forse con le mie lacrime di commozione. Perché è lì che ho risolto i misteri delle conseguenze di un raffreddore, lì che ho trovato il fondamento dell'identità (stuprami di tautologie) felice=stupida. Perché è più facile essere sordida che essere lirica, e più il sentimento è intenso più la capacità espressiva è rarefatta. E i "Non so spiegarmi" diventano le congiunzioni coordinanti. Si comunica instintuale nelle conseguenze di Babele.
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Senso di sofferenza pseudocristiana
e sentimenti stucchevoli
cullarsi nel proprio ego nel bene e nel male.
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Ho dormito abbracciata a te a diecimila chilometri di distanza
ti ho chiesto e chiederò scusa per la mia incostanza
voglio solo soffocarmi di chili di gommapiuma e plastica
la mia bocca tace la mia bocca mastica
ho bisogno di impastoiare la mia schizofrenia collaterale
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Inviato da: Aidi740
il 01/07/2005 alle 10:52
Inviato da: Aidi740
il 01/07/2005 alle 10:47
Inviato da: Aidi740
il 01/07/2005 alle 10:14
Inviato da: Aidi740
il 01/07/2005 alle 10:13
Inviato da: Aidi740
il 01/07/2005 alle 10:12