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Presa per il culo plurale


di Massimo Manca Si sono anche inventate dal nulla tre paroline che messe in fila non vogliono dire niente, ma sanno tanto di fregatura. E’ la rediviva pratica del mettere il carro davanti ai buoi, attuata oggi coi moderni mezzi della comunicazione.  Funziona così: ancor prima dei contenuti si costruisce una immaginifica cornice.  Insomma, preparare per tempo il terreno, seminare parole vuote e poi far finta di raccogliere qualcosa di nuovo e condiviso, ma in verità preparato per tempo ed opportunamente occultato.   Dopo otto anni torno a scrivere sulla statuaria dei Guerrieri di Mont’e Prama. La prima volta fu nell’ottobre del 2004 (QUI!), quando anticipando tutti di qualche mese raccontai nelle pagine de l’Obiettivo di questo favoloso patrimonio che veniva segretamente recuperato a Li Punti, dopo un silenzio lungo più di 30anni. Lo faccio ora solo per richiamare l’attenzione dei più sbadati. Che evidentemente non si sono accorti dell’operazione messa in piedi nei giorni scorsi  dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, con il supporto tecnico di un'Associazione Temporanea di Imprese composta da Poliste srl, Interforum srl e CLES srl.   “BC² - Beni Culturali Beni Comuni” è il nome dato all’iniziativa presentata il 29 maggio a Cagliari. Secondo i promotori si tratterebbe di un progetto che “ha l’obiettivo di individuare – in maniera inclusiva e condivisa – metodi e strumenti innovativi di programmazione e gestione dei Beni Culturali in Sardegna”.  In realtà, dietro alle tre paroline magiche, “Sistema museale plurale", inventate per l’occasione, che non hanno riscontro nell’intero globo terracqueo, si nasconde un  progetto cullato da tempo, che sa tanto di neocolonialismo culturale. Quello di scippare la statuaria di Mont’e  Prama  alla comunità di Cabras per catapultarla a Cagliari.  Lo dicono loro stessi, seppur velatamente, nei loro documenti:   “E' nato il primo embrione del Sistema integrato di valorizzazione incentrato su tre poli di fruizione a vocazione differente. 1) il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, destinato a offrire al pubblico la collocazione del complesso statuario all'interno del quadro generale delle culture archeologiche della Sardegna e più in generale nella protostoria del Mediterraneo; 2) il Comune di Cabras , dove, attraverso un allestimento museale e la fruizione del sito di Mont'e Prama, sarà possibile garantire l'inquadramento dei reperti all'interno del contesto territoriale e culturale di provenienza; 3) il Centro di Restauro di Li Punti a Sassari, cui sarà affidato il ruolo di centro di documentazione sul restauro dei reperti, momento fondamentale del recupero dell'intero complesso scultoreo e fase qualificante dell'attuale stato delle conoscenze. Possibile che questa operazione stia passando sotto il silenzio più assoluto? Che fine hanno fatto le feroci polemiche degli anni scorsi, non appena  cominciò ad essere avanzata l’idea di una stabile esposizione dei Guerrieri  a Cagliari? Dove stanno coloro che – giustamente – facevano notare che il luogo di conservazione ed esposizione di un manufatto così eccezionale non potesse che essere nel contesto di provenienza?  Ed ancora: sfugge forse a qualcuno che le statue di Mont’e Prama rappresenteranno una delle più grandi attrattive della museologia della Sardegna, tanto da richiamare immensi interessi e introiti? E chi beneficerà di questi ritorni? Guardate la foto qui sopra (scattata il giorno della presentazione del progetto “BC² - Beni Culturali Beni Comuni” e provate a farvi un’idea. Vi pare giusto? A me no, questo è uno scippo bello e buono. I Guerrieri di Mont’e Prama dovrebbero tornare tutti nei luoghi di origine e le risorse finanziarie, che pure esistono, dovrebbero essere utilizzate a Cabras, per dare alle stesse una giusta collocazione, non essere utilizzate per rifare il trucco al Museo Archeologico di Cagliari. Non per un fatto di campanile, ma per un fatto storico, culturale, archeologico e anche, se permettete di giustizia. Ed anche per dare una possibilità di rinascita a tutto il Sinis. Cagliari si accontenti dei croceristi e se proprio vuole se li carichi in confortevoli bus che in un’ora di strada possono raggiungere Cabras. Per la gioia di tutti. Anche QUI!