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Crollo della Torre di Scala 'e Sai. Secondo atto. Il conservatore delle burle


di Massimo Manca
“L'anno 2009 è stato il primo anno di piena attività per la Conservatoria delle Coste. I primi mesi dell'anno l'Agenzia ha avuto in affidamento l'intera Isola dell'Asinara, 16 torri costiere ed il compendio di Is Mortorius nel Comune di Quartu. A dicembre è stata aggiudicata la gara per il recupero conservativo di 9 torri costiere tra quelle più compromesse e la loro valorizzazione. I lavori inizieranno nel 2010 e si concluderanno nel 2011. Quasi 40 torri costiere della Sardegna saranno dotate di pannelli informativi che faciliteranno la realizzazione dii percorsi turistici alla scoperta di questo importante patrimonio”.Sì, avete letto bene. L’estensore di questi solenni impegni garantiva di terminare entro il 2011 i lavori di recupero conservativo di 9 delle 16 torri costiere, "compromesse", ricevute in affidamento dalla Regione. E tra le nove era annoverata anche quella di Torre ‘e Sai, come abbiamo già documentato qui e qui. Non solo, con una sicumera degna di migliori cause ne prevedeva pure la valorizzazione. Che burlone! Già, vi starete chiedendo chi è l’estensore di quelle belle parole, di quei solenni impegni. Sveliamo il mistero: sì, è proprio lui, il direttore esecutivo dell’Agenzia regionale Conservatoria delle coste della Sardegna, Alessio Satta.Ma forse si tratta solo di un refuso, forse voleva scrivere: "I lavori inizieranno nel gennaio del 2011 e si concluderanno nell'agosto dello stesso anno con il crollo della Torre".Ora, detto che la delega ad occuparsi delle torri costiere fu conferita alla Conservatoria delle coste fin dal 2008 (con 2milioni e 550mila euro di risorse pubbliche), ma soprattutto preso atto – per sua stessa ammissione – che il direttore Satta era ben consapevole, nel 2009, dello stato di compromissione di questi manufatti, c’è da chiedersi come mai si sia aspettato così tanto per cominciare a porsi qualche allarmante interrogativo e per mettere in scena un divertentissimo teatrino. A cosa ci riferiamo? Lo vedrete, ma proprio per questo non prima di avervi deliziato con altra documentazione. Che complica ulteriormente la situazione e che ci porterà a porre qualche imbarazzante domanda. Ma questi documenti – e relative domande –  li riserviamo al terzo ed ultimo atto della commedia. Prossimamente su questo schermi.