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La rivoluzione della Regione Sardegna. Tutto il mondo era distratto


di Massimo MancaProvo a immedesimarmi nella parte. In quella dei colleghi a cui arriva alle orecchie che a Cagliari, domani, sarà presentato un “rivoluzionario sistema di trasformazione del rifiuto in combustibile”. Provo a domandarmi quanti di loro, spinti dal fiuto (o almeno dalla curiosità), avranno messo in funzione le “antenne”. Intanto la forma, il cartoncino su cui è  preannunciato il grande evento. Promosso dalla Regione Sardegna, con tanto di logo. Incipit dell’assessore regionale  dell’industria, Alessandra Zedda (qui), che scrive: “La S.V. è invitata alla presentazione della nuova tecnologia Sistema P2P (Plastic to Petrol) per la trasformazione delle varie tipologie di plastiche e biomasse in olio sintetico e gas. Con questo sistema i rifiuti vengono trasformati in materia prima riconvertibile in energia permettendo così di risolvere alla radice il problema delle discariche”. Ecco, già questo dovrebbe suscitare curiosità e sollevare qualche interrogativo. Ma poi, la platea dei partecipanti: ne vogliamo parlare? Il presidente Cappellacci, gli assessori  Oppi e Zedda, con altre 5 persone, quelle più direttamente interessate all’affare. Tra queste un nome in particolare dovrebbe richiamare l’attenzione dei colleghi.  Ma andiamo con ordine. Secondo la breve presentazione contenuta nell’invito dell’assessore Zedda, il rivoluzionario sistema che permette di trasformare i rifiuti in combustibile (Autoclave+P2P) è composto da due moduli: il primo di trattamento termico e il secondo di trasformazione delle materie plastiche in carburante/biogas.  Più in dettaglio si legge: 1.    “Modulo A (SISTEMA AUTOCLAVE). Il sistema, che è stato studiato per il trattamento dei rifiuti provenienti da raccolta sia differenziata che indifferenziata, utilizza fino all’80% dei materiali recuperabili - resi, a fine processo, completamente puliti o meglio sterilizzati - e trasforma automaticamente il rifiuto organico in “Floc”. Questa è una sorta di cellulosa inerte e inodore, ad altissima resa energetica (in quanto a elevato valore calorico, ca. 5.500 kcal/kg) che può alimentare inceneritori/termovalorizzatori trasformando gli stessi in semplici impianti a biomassa. Il "Floc" si può anche indirizzare alla digestione anaerobica, con una sosta di soli 15 giorni e senza alcun miasma, oppure gassificare, il tutto per estrarne un alto quantitativo di biogas con la conseguente trasformazione in energia. Il sistema (unico al mondo) è ad emissioni nell’aria pari a ZERO!2.    Modulo B (SISTEMA P2P). È il modulo di cui oggi presentiamo “il cuore”, cioè il reattore. Dalle plastiche (anche miste, sporche e inquinate) al carburante: con un semplice processo si ottiene dell’olio sintetico (completamente privo di zolfo) che, dopo la raffinazione, dà origine a gasolio, benzina, kerosene ed olio pesante. Un aspetto importante: questa macchina è in grado di trattare molti altri materiali (pneumatici e oli da autotrazione esausti, oli vegetali di qualsiasi tipo, sfalci e potature, resti ed escrementi animali, escrementi umani, catrame e bitume esausti, scarti delle cartiere, fanghi di risulta dall’estrazione del petrolio e molto altro) semplicemente cambiando il catalizzatore e producendo 5 oltre o in alternativa al carburante 5 gas GPL, metano, etanolo. Con questo macchinario siamo in grado di ripulire completamente, e quindi ridare vita, allediscariche già esistenti e ormai esauste: emissioni nell’aria pari a ZERO!”Vi tremano le gambe? Be’ non mi stupirebbe e ne avreste tutte le ragioni. Se le cose fossero così semplici, così come vengono propalate con questa iniziativa, tutti i problemi planetari di smaltimento dei rifiuti sarebbero risolti, no?  Io non lo so, ne dubito e comunque avrei bisogno di qualche giorno di tempo per approfondire la questione sotto il profilo tecnico-ambientale, soprattutto per capire quale sia il bilancio energetico di questo impianto - perchè non lo si chiarisce da nessuna parte - ovvero quanta energia consuma per produrre quello che viene promesso, ma anche per scoprire come fanno ad essere “minime” le emissioni in atmosfera.  Detto questo aggiungo  però che il presidente Cappellacci & CO dovrebbero andarci un tantino cauti in queste cose, che i casini sono sempre dietro l’angolo (Flavio Carboni e l’affaire eolico docet). Restano due domande. La prima: perché la Regione Sardegna si è buttata su questa cosa, in maniera così plateale? La seconda: a che livello - a quale punto -  è convolta la Regione Sardegna? Mi pongo le domande dopo avere visionato un video (che vi ripropongo di sotto). Siamo a Mumbai, India, nel capannone dell’ing. Raghavendra RAO, cioè dell’inventore del "Sistema P2P", peraltro uno di coloro che domani a Cagliari presenteranno la "rivoluzione" dei rifiuti. Lasciamo perdere la location (l’India è notoriamente uno dei principali  paesi al mondo famoso – spesso tristemente - per il recupero di rifiuti). E lasciamo anche perdere che uno si sarebbe aspettato di vedere all’opera non un impianto pilota, piuttosto uno in pieno esercizio, funzionante, regolarmente autorizzato (e magari “marciante” in un paese dell’UE); ecco, concentriamoci semmai sulla parte finale del video, quella in cui  compare Diego Fissore, titolare dell’omonima società che commercializza (assieme a Bestrad Ltd  e Vulcanes Ltd) il "Sistema P2P" (anche lui, domani, presente a Cagliari in compagnia dell’ing. chimico Gian Luigi Demaria, della Bestrade Ltd). Ebbene, l'uomo racconta  vita e miracoli della "macchina". A detta di Fissore siamo dinanzi "all'unico  macchinario al mondo capace di trattare qualsiasi tipo di plastiche, pulite o sporche, addirittura inquinate" (cosa che "avrebbe poca importanza", sic). Per Fissore la qualità dell’olio combustibile che sarà così ottenuto resterà invariata. Anzi no, sarà superiore a quella che normalmente si acquista alla “pompa”. Boom! E aggiunge, Fissore: “Direi che questa è una macchina senza la quale nessuna comunità si può permettere di rimanere, proprio perché risolve tutte le problematiche in senso assoluto”. Addirittura! In ultimo, l'uomo della "rivoluzione" si augura di vedere presto questi impianti sul mercato italiano, affinché "le autorità italiane si rendano conto, quanto prima, della grande capacità di trattamento di queste macchine”. Ecco, le "autorità italiane". E chi sarebbero queste autorità? Ugo Cappellacci? Giorgio Oppi e Alessandra Zedda? Mah! E se l’autorità, invece, fosse un’altra? Già, ma chi potrebbe essere? E qui torniamo dove abbiamo iniziato. Cioè al nome di uno dei partecipanti alla presentazione dell’impianto, anche lui domani al THotel di Cagliari. E' quello che da subito ha attirato la mia attenzione: il “docente universitario ed esperto di valutazioni ambientali” Dario Ticali. Non vi dice niente, cari colleghi? Be’, salvo casi di omonimia (sorry, non sono riuscito ad ottenere una conferma assoluta in così breve tempo) è ancora il presidente dell’IPPC (qui), ovvero della Commissione per l’autorizzazione ambientale integrata del ministero dell’Ambiente, cioè di quell’autorità che si occupa delle attività istruttorie e di consulenza tecnica connesse al rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali di competenza statale. Insomma, colui che recentemente è salito agli “onori” delle cronache nazionali per il caso ILVA di Taranto. Volete saperne di più? La faccio breve, andate a leggere qui e qui, poi se non vi basta vi guardate anche il video che allego in ultimo. Tutto questo solo per la cronaca, senza alcuna illazione, fino a prova contraria.Ah, già, manca il nome dell’ultimo dei partecipanti al grande evento, il riferimento locale dell’iniziativa, colui che domani introdurrà l’illustrazione del “Sistema P2P”, Marcello Spano. Anche questo nome, cari colleghi, dovrebbe dirvi qualcosa, no? Partner della società Know Group, ma anche direttore generale della Brain’s srl, ma pure direttore  della Moser Baer Clean Energy Italia SRL e, soprattutto, “dominus” di Ener PV S.r.l. (tutte società con sede o recapito a Cagliari, in via Iglesias 45, allo stesso indirizzo che compare nell’invito a firma dell’assessore Alessandra Zedda). Quest'ultima società si occupa di consulenza aziendale,  ma, soprattutto è specializzata in energie rinnovabili. Siamo dinanzi ad una sorta di general contractor, una compagine che si è occupata, tra l’altro, di realizzare il grande parco serricolo fotovoltaico di “Su Scioffu”, a Villasor (con un investimento di 70milioni di euro dall'indiana Moser Baer Clean Energy Ltd) . Inutile fare notare - e non c'è nulla di male - che tutte le società (e buona parte dei protagonisti di queste vicende) sono in qualche maniera interconnessi tra loro.Ecco, è tutto. Cari colleghi, siete avvisati. Cercate di andarci cauti – almeno voi – con questa "rivoluzione", quando domani vi appresterete a tesserne incondizionate lodi, come spesso accade per vendere qualche copia di giornale in più o per alzare l'audience dei TG. Almeno fin tanto che non sarà dimostrata la validità e la convenienza del “rivoluzionario” sistema, unico al mondo, di trasformazione del rifiuto in combustibile. Una “macchina senza la quale nessuna comunità si può permettere di rimanere”. Così almeno dicono. Loro.psLeggo oggi una cronaca della Nuova Sardegna dal titolo: "Cagliari, tra gli ultimi nella raccolta differenziata. Il Comune accelera sui rifiuti per non incorrere nelle penali, via all’appalto per la raccolta con sistema del porta a porta". A quanto pare il problema della gestione dei rifiuti è diventata una priorità per l’amministrazione comunale. Spero che non diventi mai un affare. Meditate gente, meditate...