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La beffa del Poetto


di Massimo MancaPoetto, dopo il danno la beffa. Ricordate Sandro Balletto, l'ex presidente della Provincia di Cagliari ai tempi dell’infausto ripascimento del Poetto? Forse l'avete dimenticato, ma fu assolto nel dicembre del 2010 da ogni responsabilità. "Il fatto non sussiste", sentenziò la Cassazione nel respingere il ricorso dell'Avvocatura dello Stato che aveva impugnato la sentenza della Corte d’appello, imputando a Balletto la responsabilità di non aver bloccato i lavori di ripascimento (inizialmente Balletto fu condannato col rito abbreviato a dieci mesi di reclusione per danneggiamento). Ebbene, la giunta provinciale di Cagliari ha deliberato per il ristoro delle spese legali sostenute dall'ex presidente. Nulla da eccepire, la legge lo prevede ed è giusto che sia così,  purchè siano rispettate alcune condizioni. Quello che però lascia l'amaro in bocca - e che solleva più di un interrogativo - è l'importo che si è deciso di liquidare a Balletto: 121.114,77 euri. Dico questo in considerazione del fatto che è ancora pendente un processo presso la Corte dei conti (la sentenza non è stata ancora depositata) che vede ancora imputato Balletto per danno all'Erario causato dal ripascimento (il procuratore generale ha sottolineato più volte che l'ex presidente della Provincia avrebbe dovuto chiedere ai funzionari di sospendere i lavori perchè "aveva  la consapevolezza del fatto che i lavori erano stati eseguiti in modo difforme dal contratto e che si sarebbero risolti nella deturpazione della spiaggia"). Una sentenza che potrebbe condannare Balletto e CO, ma per la Provincia di Cagliari non importa, con la velocità della luce l'amministrazione di Piazza Palazzo preferisce mettere in mano a Balletto una bella paccata di euro. Gli spettano, certo. Vabbè, ma c'è di più. Si tenga infatti conto  che Balletto qualche mese fa, dopo l'assoluzione nel penale, si è pure rivolto alla Presidenza del Consiglio dei ministri chiedendo il ristoro dei danni subiti "con l'ingiusta condanna'' a 10 mesi.  Che barzellette.Ora, leggendo la delibera della giunta provinciale di Cagliari (e relativi atti allegati) la cosa che più fa pensare sull’entità delle spese legali è l'assenza di ogni riferimento e valutazione sulla congruità delle stesse. Insomma, pare proprio - e non viene smentito dalla lettura della delibera - che l'amministrazione provinciale abbia deciso di liquidare pronta cassa. Non risulta dagli atti, infatti, che l'amministrazione abbia fatto una valutazione tecnica sull’opportunità o meno di rimborsare per intero la parcella, nè che l'ente abbia sottoposto la stessa ad un parere di congruità del Consiglio dell'Ordine degli avvocati. E questo, detto per inciso, in presenza di numerosissimi pronunciamenti in materia che stabiliscono che "la misura del rimborso non deve necessariamente corrispondere a quanto pagato al proprio avvocato". Evidentemente la Provincia di Cagliari ha deciso per il meglio. Voi che dite?PSEvidentemente La Nuova Sardegna segue questo mio blog. E arriva sulla notizia con due giorni di ritardo. Meglio tardi che mai. Con piacere di avere facilitato il lavoro del collega Mauro Lissia :-)Di sotto le carte!UNODUE