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Per fatto personale


di Massimo MancaPer fatto personale, certo. Ciò non toglie che la questione vada ricordata, aggiungendo in ultimo qualche fatto nuovo. Ricapitolando: la cronaca odierna ci informa che Abramo Garau, dirigente e direttore generale della Provincia di Cagliari, è pagato "a peso d'oro". Su questo nulla da aggiungere se non fosse che coi suoi 263mila euro di stipendio all'anno Garau andrà a prendere più del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Emblematiche le considerazioni svolte da Garau a giustificazione dell'abnorme salario. Sì, perchè dopo i politici che non sanno, che non vedono e non parlano, oggi abbiamo la prova provata dell'esistenza dei dirigenti che, se non chiedono mai - stile Denim After Shave - ottengono ugualmente. Infatti,  l'ing. Abramo Garau (è bene ricordare che si tratta di un professionista esterno, convenzionato dall'amministrazione, ovvero che la stessa potrebbe risparmiare questa spesa folle nominando direttore generale un dirigente di ruolo) sostiene che non è stato lui a chiedere l'aumento di 56mila euro rispetto allo stipendio (già alto), precedentemente percepito. Secondariamente, aggiunge che "non giudica scandaloso il suo stipendio” perché abituato a percepire di più, quando era libero professionista. Naturalmente a Garau sfugge - come ha ricordato il giornalista dell'Unione Sarda - che in questo caso si tratta di soldi pubblici, su cui bisognerebbe mostrare un po' più di attenzione e magari rispetto per chi campa alla Provincia di Cagliari con 1200 euro al mese, rispetto ai suoi 22mila.Detto che la decisione di incrementare lo stipendio a Garau è stata approvata prima dalla giunta provinciale e poi ratificata dall'intero Consiglio provinciale (potranno anche loro dire "non sapevamo e comunque eravamo distratti"?), dobbiamo ora aggiornare i conti della Provincia Bancomat con un fatto nuovo.Siamo al 28 giugno scorso, quando il Consiglio provinciale approva il Bilancio di previsione di spesa per l'anno 2012. Lasciamo stare che appare non poco ridicolo prevedere una spesa a metà dell'anno già trascorso e andiamo dritti al punto. Ebbene, dopo appena due settimane dall'approvazione del bilancio 2012 arrivano all'attenzione della giunta provinciale due richieste di prelevamento risorse dal Fondo di riserva - cioè quel fondo buono per tutte le occasioni - per complessivi 80mila euro. Richieste che la presidenza della provincia sottoscrive informalmente e poi la giunta approva con delibera. Insomma, come a dire che il Bilancio approvato appena due settimane prima era fatto coi piedi. Ora, brevemente, scopriamo come sono stati ripartiti il 30 luglio questi 80mila euro: 30mila per rimborso permessi consiglieri provinciali, 2mila per giornali e abbonamenti, 2mila per beni di consumo, 10mila per le spese viaggio dei componenti della giunta, 10mila per le trasferte dei componenti della giunta (ma quanto viaggiano?), 3mila per rimborso trasferte e viaggio rappresentanti UPI e UPS, 6000 per spese viaggio pari opportunità (sic), 15mila per gettoni consigliere commissione pari opportunità e 2mila per un fantomatico “Progetto Pet Therapy”. Non c'è male. Ve lo ricordate l'assessore provinciale Francesco  Siciliano, lo scorso luglio, quando giustificava i tagli alla cultura e la chiusura del Marina cafè noir? Disse: "E’ un momento di grande difficoltà perché le risorse disponibili sono limitatissime, i tempi delle vacche grasse sono finiti e bisogna fare scelte spesso dolorose". Bella faccia di bronzo, eh?Il fatto personale? Ah, già. Presto detto, consiste in questo: all’inizio dell’anno la presidente Quaquero mi chiama e mi dice che se voglio vedere riconfermato il mio contratto di addetto stampa devo rinunciare al 50% del mio salario (fermo dal 2005), diversamente nisba. Il presidente giustifica questa “sparata” sostenendo che la provincia non ha risorse e che sarebbe costretta ad adottare dei tagli. Poi, due giorni dopo, ancora prima di una mia formale e ufficiale risposta, mi viene notificata una disposizione presidenziale che con pretesti senza alcun fondamento giuridico - buoni solo per me e non certo per il direttore generale - mi catapulta in mezzo ad una strada in una frazione di secondo. Applausi, un rompicoglioni in meno. Naturalmente non ho mai creduto a quella che mi appariva fin da allora un balla. Oggi ne ho la conferma. Per il resto solo certezze. Ad esempio che attendo da 9 mesi che mi vengano pagati gli ultimi 11 giorni di lavoro. Alla Provincia di Cagliari non hanno trovato ancora il tempo di reperire e liquidare mille miseri euri, tra una scusa e l’altra. Già, erano impegnati a pensare ai viaggi della giunta e al direttore generale.