"Chi commette un reato non può rappresentare il partito". Lo ha detto ieri ad Otto e mezzo Francesco Boccia. Che ha precisato: "Io rappresento il Partito democratico e vengo qui a parlare in nome e per conto del Partito democratico". Ecco, stiamo a vedere. (Il video lo trovate QUI!)TRASCRIZIONE:"Francesco Boccia: "Nel Partito democratico chi ha problemi con la giustizia si autosospende, anche da indagati, noi consigliamo a tutti, quando ci sono problemi di questo tipo, di risolvere i loro problemi. Io rappresento il Partito democratico e vengo qui a parlare in nome e per conto del Partito democratico. Noi riteniamo che chiunque rappresenti il Partito democratico, se commette un reato, che quasi sempre è commesso in nome e per conto proprio e non nel nome e per conto del partito che si rappresenta, poi non può rappresentare il partito, quindi risolva prima i propri problemi e se li risolve poi il partito, inevitabilmente, gli consente di riprendersi l'onorabilità e la dignità. Se questo accadesse in tutti i partiti, forse gran parte delle polemiche non ce le ritroveremo e forse anche voi del Fatto Quotidiano vi occupereste di attualità".Lilli Gruber: "Posso dire una cosa a nome dell'opinione pubblica che non ne può più? Siete voi, voi, i partiti che dovete selezionare la vostra classe dirigente, che se uno è indagato non si candida, come si fa in tutti i paesi normali del mondo. Vorrei dire solo una cosa, sempre per diventare un paese un po' più normale: in un paese normale quando una persona è indagata, condannata in primo grado, e magari può essere assolta in secondo grado o in Cassazione - tutto vero - be' una questione di opportunità dovrebbe dirvi a voi partiti che ci si dovrebbe astenere dal candidarsi"Francesco Boccia: "Voglio sottolineare un aspetto: fino a quando la magistratura arriva prima della politica, perde la politica, il tema di fondo è questo, e il deficit di credibilità della classe politica è tutto qui. La ragione di opportunità che deve arrivarci a dire allontaniamo le persone non degne, porta un partito a dire: io seleziono la classe dirigente in questo modo. Se invece difendiamo tutti, a prescindere, fino al terzo grado di giudizio, ci sostituiamo alla magistratura".
Ultimo appello per l'etica del Pd
"Chi commette un reato non può rappresentare il partito". Lo ha detto ieri ad Otto e mezzo Francesco Boccia. Che ha precisato: "Io rappresento il Partito democratico e vengo qui a parlare in nome e per conto del Partito democratico". Ecco, stiamo a vedere. (Il video lo trovate QUI!)TRASCRIZIONE:"Francesco Boccia: "Nel Partito democratico chi ha problemi con la giustizia si autosospende, anche da indagati, noi consigliamo a tutti, quando ci sono problemi di questo tipo, di risolvere i loro problemi. Io rappresento il Partito democratico e vengo qui a parlare in nome e per conto del Partito democratico. Noi riteniamo che chiunque rappresenti il Partito democratico, se commette un reato, che quasi sempre è commesso in nome e per conto proprio e non nel nome e per conto del partito che si rappresenta, poi non può rappresentare il partito, quindi risolva prima i propri problemi e se li risolve poi il partito, inevitabilmente, gli consente di riprendersi l'onorabilità e la dignità. Se questo accadesse in tutti i partiti, forse gran parte delle polemiche non ce le ritroveremo e forse anche voi del Fatto Quotidiano vi occupereste di attualità".Lilli Gruber: "Posso dire una cosa a nome dell'opinione pubblica che non ne può più? Siete voi, voi, i partiti che dovete selezionare la vostra classe dirigente, che se uno è indagato non si candida, come si fa in tutti i paesi normali del mondo. Vorrei dire solo una cosa, sempre per diventare un paese un po' più normale: in un paese normale quando una persona è indagata, condannata in primo grado, e magari può essere assolta in secondo grado o in Cassazione - tutto vero - be' una questione di opportunità dovrebbe dirvi a voi partiti che ci si dovrebbe astenere dal candidarsi"Francesco Boccia: "Voglio sottolineare un aspetto: fino a quando la magistratura arriva prima della politica, perde la politica, il tema di fondo è questo, e il deficit di credibilità della classe politica è tutto qui. La ragione di opportunità che deve arrivarci a dire allontaniamo le persone non degne, porta un partito a dire: io seleziono la classe dirigente in questo modo. Se invece difendiamo tutti, a prescindere, fino al terzo grado di giudizio, ci sostituiamo alla magistratura".