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Circolo Sinistra Ecologia Libertà Sergio Atzeni In collaborazione con  Gruppo Comunisti Sinistra sarda Rosso Mori in Consiglio regionale Presentano Umberto AmbrosoliQualunque cosa succeda Incontro con l’autoreSabato 20 novembre ore 18,00 Sala convegni associazione stampa sarda via Barone Rossi 29 Cagliari  È la storia di un uomo libero quella che racconterà Umberto Ambrosoli nell’incontro in programma sabato 20, alle ore 18,00 nella sala convegni dell’associazione della stampa sarda in via Barone Rossi 29. Organizzato dal circolo Sel Sergio Atzeni e con la collaborazione del gruppo consigliare regionale di Comunisti, Sinistra sarda e Rosso Mori, l’appuntamento sarà introdotto dal consigliere regionale Massimo Zedda e coordinato dal giornalista Marco Murgia mentre alcuni passi del libro saranno letti da Rita Atzeri.Un’occasione per ricordare attraverso il figlio Umberto, autore di Qualunque cosa succeda (Sironi ed. pag.320, 18 euro), la figura straordinaria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. La sua vicenda personale e professionale si intreccia con una delle pagine più torbide della nostra storia repubblicana.
Ambrosoli fu infatti il commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona. Per cinque anni visionò carte e documenti che gettavano ombre inquietanti sulla gestione degli affari del banchiere legato a doppio filo con la mafia. Cinque lunghissimi anni, segnati da minacce e pressioni di ogni tipo, per spingerlo a non fare fino in fondo il suo dovere, quello di un cittadino che "qualunque cosa succeda" mantiene la sua dirittura morale e conduce fino in fondo il compito che gli è stato affidato. Il sistema politico-finanziario corrotto e letale che emerse dalle carte prese in esame condannò a morte Giorgio Ambrosoli. L’undici luglio del 1979 William Joseph Aricò, sicario statunitense pagato da Miche Sindona  sparò quattro colpi di 357 magnum. Per l’avvocato Ambrosoli non ci fu scampo. Nessuna autorità pubblica presenziò ai suoi funerali, a parte qualche esponente della Banca d’Italia.  Attraverso il racconto del figlio Umberto, classe 1971, all’epoca solo un bambino, si ricostruisce un pezzo inquietante della nostra repubblica ma anche la figura esemplare di Giorgio Ambrosoli: né eroe, né martire ma soltanto “un uomo che voleva essere se stesso e difendere la propria libertà”.Aveva scritto alla moglie Anna: “Pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese [...] Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo”.  Umberto Ambrosoli, classe 1971, è avvocato penalista a Milano. È il più giovane dei tre figli di Giorgio Ambrosoli. Da anni è impegnato a valorizzare e attualizzare la storia del padre, partecipando a incontri nelle scuole di tutta Italia, a convegni e a iniziative pubbliche ed editoriali Dalla prefazione Qualunque cosa succeda (Sironi ed. pag.320, 18 euro), firmata da Carlo Azeglio Ciampi:“Quel colpo sparato ad Ambrosoli era destinato al cuore dello Stato, inscrivendosi l’episodio in un clima inquietante e torbido di intrecci tra malavita e forze eversive, che puntavano alle istituzioni con un disegno destabilizzante non dissimile, nei suoi esiti, da quello perseguito dal terrorismo, dalla lotta armata».  Ufficio stampaFrancesca Ortalli